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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Reggio Calabria

"Perdo per colpa tua": ossessionato dal SuperEnalotto decapita la tabaccaia

La ricostruzione dell'efferato delitto di Reggio Calabria. Secondo gli inquirenti il 43enne fermato avrebbe pianificato tutto. La vittima, Mariella Rota, aveva 66 anni: chi la conosceva la descrive come una donna schiva ma devota alla famiglia

È un filippino di 43 anni l’uomo fermato a Reggio Calabria per l’omicidio di Mariella Rota, la 66enne proprietaria di un tabacchi uccisa a colpi di mannaia all’interno del suo negozio di via Melacrino, a due passi dal centro. Un delitto agghiacciante sia per le modalità con cui è stato eseguito che per il movente: a quanto pare l’uomo, rimasto senza lavoro, era diventato un cliente abituale di quel tabacchi dove si recava spesso per giocare al SuperEnalotto.

Il movente del delitto

Nella sua mente di ludopatico il 43enne avrebbe attribuito la responsabilità delle sue perdite economiche (i soldi guadagnati a fatica dalla moglie) proprio alla proprietaria dell’esercizio. Forse si era addirittura convinto che la donna lo stesse truffando. E per questo avrebbe deciso di ucciderla.

Un omicidio che peraltro - questa è la convinzione di chi indaga - non sarebbe scaturito da un impeto d’ira, ma premeditato nei dettagli già da qualche tempo. Per agire il 43enne ha infatti aspettato che arrivassero le 13, l’orario di chiusura di metà giornata, si è introdotto nel negozio e una volta abbassata la saricinesa ha violentemente aggredito con una mannaia la donna.

Secondo le indagini della squadra mobile, l'uomo si era portato al seguito l’arma e dei vestiti di ricambio, un altro dettaglio che fa propendere per la tesi della premeditazione. Inutile i tentativi di difesa da parte della 66enne che pure avrebbe provato a parare i colpi alzando le mani.

Incastrato dalle telecamere

Fondamentale, secondo la polizia, è risultata la visione delle immagini della videosorveglianza del locale commerciale e dei sistemi di videosorveglianza della zona, acquisite immediatamente dopo l'accaduto. Dai video è stato possibile tracciare un identikit del killer, riconosciuto anche grazie ad un vistoso tatuaggio sull’avambraccio. 

Il procuratore capo, Giovanni Bombardieri ha detto ieri in conferenza stampa che l'omicidio "non poteva nè essere evitato nè previsto", dal momento che si è trattato di "un fatto estemporaneo realizzato da una persona che aveva identificato nella povera signora la responsabile delle sue perdite al SuperEnalotto".

Omicidio tabaccaia, l’uomo fermato nega tutto

"L'uomo che si munisce di mannaia non era prevedibile. La scena che si presenta agli uomini della scientifica è raccapricciante  - ha aggiunto il Procuratore - tanto che ci sono volute ore prima che la scena fosse accessibile per i dovuti rilievi. Anche durante l'interrogatorio, il filippino pur negando di aver commesso il fatto, ha riconosciuto nella donna la causa delle sue perdite al gioco".

Schiva ma devota alla famiglia: chi era Mariella Rota

Ma chi era la vittima dell’omicidio? Mariella Rota - racconta ReggioToday - era nata e cresciuta in via Melacrino dove aveva casa e bottega collegate da un androne. Chi la conosceva la descrive come una donna riservata e metodica che apriva e chiudeva il suo negozio sempre alla stessa ora. Quel tabacchi, gestito per tanto tempo insieme al fratello, era stato ereditato dai genitori. Mariella era una donna schiva ma a quanto pare molto legata alla famiglia.

Lo dimostra il fatto che quando era poco più che ventenne abbandonò gli studi (rinunciando alla laurea) per prendersi cura dei genitori malati. E così fece pure quando l’amato fratello Nino venne colpito da un ictus: Mariella lo assistette fino all’ultimo giorno di vita. Rimasta sola, negli ultimi tempi la 66enne aveva manifestato il desiderio di cambiare vita: voleva vendere l’attività di famiglia, forse per dedicarsi finalmente se stessa. Ma ancora una volta il fato le ha giocato un brutto scherzo.  

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