Pelù-Renzi, anche il padre del premier contro il rocker: "Spara m... sulla mia famiglia"

Anche il papà di Matteo Renzi contro Piero Pelù. "Sono orgoglioso di essere agli antipodi morali, sociali, economici e spirituali di chi, per vendere un disco in più, dà aria alla bocca in occasione di una manifestazione, credo pagata dalle organizzazioni sindacali, emettendo rantoli indecifrabili, totalmente privi di attinenza alla realtà". Lo scrive su Facebook Tiziano Renzi, padre del premier Matteo Renzi. "Sono onorato - aggiunge - di non aver avuto mai rapporti di conoscenza con quel personaggio che spara m.... sulla mia famiglia".

Durante il tradizionale concerto del Primo Maggio il rocker toscano Piero Pelù aveva attaccato il premier Matteo Renzi definendolo "il boy scout di Licio Gelli" e bocciando gli 80 euro di taglio dell'Irpef. "Renzi - aveva detto l'ex cantante dei Litfiba - è il non eletto, ovvero il boy scout di Licio Gelli: deve capire che in Italia abbiamo un nemico interno, la disoccupazione, la corruzione, il voto di scambio, la mafia, la 'ndrangheta, la camorra. La nostra è una guerra interna, il nemico è dentro di noi, forse siamo noi stessi".

Pelù si era ritrovato nel mirino di tutto il Pd; il deputato del Pd Dario Ginefra gli aveva risposto: "Io non ho votato per Renzi al congresso e a volte non ne condivido il modo di fare, ma trovo le parole di Piero Pelù offensive per l'intero popolo democratico. Attribuire a Renzi, dopo due mesi di governo, le responsabilità della crisi economica, sociale ed occupazionale di oggi è stato atto di disonestà intellettuale, accostarlo alla figura di Gelli dileggiando anche il movimento scoutista una pessima forma di protagonismo"