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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Pamela Mastropietro, Innocent Oseghale accusato di omicidio (ma è scontro sulla violenza)

Secondo la Procura di Macerata, il nigeriano violentò la 18enne mentre era sotto l'effetto di eroina. Il gip, invece, non ha condiviso questa ricostruzione. L'avvocato della famiglia: "Ricorso subito"

Sabato 5 maggio si terranno a Roma i funerali di Pamela Mastropietro, la ragazza massacrata tre mesi fa a Macerata. Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha indetto il lutto cittadino (così come ha fatto il sindaco di Macerata). La ragazza era scappata dalla comunità Pars di Corridoni, e dopo avere assunto una dose di eroina è stata stordita, violentata e uccisa con due coltellate al fegato. Il corpo è stato poi fatto a pezzi e nascosto in due trolley abbandonati sul ciglio della strada tra Pollenza e Macerata. Un delitto efferato. 

Le indagini non sono ancora concluse: gli indagati - Innocent Oseghale, Desmond Lucky e Lucky Awelima - sono tutti e tre di origine nigeriana. E proprio nei confronti di Oseghale si rafforzano gli elementi di prova: al nigeriano, in carcere da tre mesi, oggi è stata notificata in carcere una nuova ordinanza di custodia cautelare, questa volta per omicidio volontario. Finora gli elementi a suo carico avevano indotto il gip a formulare solo l'accusa di occultamento di cadavere. Ora l'impianto accusatorio è cambiato, forte delle risultanze venute fuori dalle analisi dei carabinieri del Ris.

"Pamela Mastropietro è stata uccisa con due coltellate al fegato e un colpo alla testa"

Violenza sessuale o rapporto consenziente? Scontro Procura-gip

Ma è scontro tra Procura e gip sulla violenza sessuale subìta dalla giovane ragazza romana. Oseghale violentò Pamela Mastropietro quando la giovane, poi uccisa e fatta a pezzi, assunse eroina: lo sostiene la Procura di Macerata dopo l'esito degli esami del Ris che attestano che ci fu un rapporto sessuale. Per il nigeriano (che è in carcere per occultamento di cadavere e vilipendio), la Procura ha quindi chiesto una nuova misura cautelare per omicidio e violenza. Il gip ha respinto la richiesta per violenza accogliendo invece quella per omicidio.

L'avvocato della famiglia Mastropietro: "Ricostruzione del gip non ci convince"

"Come si dice... siamo in un paese democratico e rispettiamo il pronunciamento del gip - ci dice al telefono l'avvocato Marco Valerio Verni, zio di Pamela Mastropietro e legale rappresentante della famiglia -. Ma è una ricostruzione che non ci convince affatto e per questo verrà presentato un ricorso al Tribunale del Riesame per quanto riguarda la violenza sessuale. Chiudo con una domanda retorica: il gip è lo stesso che in un primo momento parlò di Pamela morta per overdose salvo poi, dopo gli accertamenti e l'autopsia, parlare di omicidio?". Per il giudice Giovanni Manzoni, che crede che tra la vittima e il suo assassino ci fosse un rapporto di amicizia, la tesi della violenza si basa solo su indizi investigativi mentre il rapporto sessuale potrebbe essere stato consenziente. Ed è questo il punto contestato dall'avvocato Verni.

Macerata, lo sfogo del sindaco: "Ci hanno usati, ora lasciate in pace la città" 

Secondo il procuratore Giovanni Giorgio, invece, la ragazza sarebbe stata condotta da Innocent Oseghale nel suo appartamento e lì avrebbe consumato l'eroina procuratagli dal pusher. La procura è convinta che Pamela, che di lì a poco avrebbe avuto un malore per la droga assunta, non era in condizioni di accettare né di rifiutare il rapporto sessuale con lo spacciatore e lui l'avrebbe dunque stuprata. Quando la giovane si è sentita male, il nigeriano 29enne, probabilmente nel timore di esser scoperto, l'ha finita con un colpo alla testa e due coltellate che secondo l'esame autoptico hanno ucciso la ragazza. Poi l'ha fatta a pezzi per liberarsi del cadavere. Come detto, il procuratore si riserva di presentare ricorso al Tribunale del Riesame per quanto riguarda la violenza sessuale.

Pamela Mastropietro, altri due fermati: sotto torchio i presunti complici di Oseghale

Dinamica e movente del delitto restano ancora da definire con esattezza. In carcere, oltre ad Innocent Oseghale, sono finiti Lucky Desmond e Lucky Awelima, per i quali però non è stata trovata alcuna prova della presenza nell'appartamento di Oseghale e dunque circa la reale partecipazione alle fasi dell'omicidio. Se l'efferatezza dell'omicidio sembra escludere che Oseghale possa aver agito da solo, qual è stato il ruolo degli altri due nigeriani in carcere? Interrogativi che restano tuttora aperti.
 

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