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Sabato, 20 Aprile 2024
La polemica / La Spezia

Sospeso don Giulio Mignani, il parroco pro eutanasia e famiglie arcobaleno

Per lui è scattata la sospensione "a divinis": non è scomunicato ma non può fare celebrazioni. La replica: "Mai offeso la Chiesa, ascolto le persone"

E' a favore delle famiglie arcobaleno, dell'aborto e dell'eutanasia e non ha mai fatto mistero delle sue posizioni. Lui è Giulio Mignani, don Giulio Mignani: sacerdote di Bonassola in Liguria. Per via delle sue posizioni non potrà più predicare e celebrare la messa. 

"Buongiorno a tutti - dice lo stesso don Giulio -. È mio dovere comunicarvi che, a partire da oggi (lunedì 3 ottobre 2022, ndr), sono stato sospeso 'a divinis', sono stato cioè sospeso dal mio ministero. Vuol dire che rimango prete e non sono scomunicato, però non posso più realizzare alcuna celebrazione pubblica di sacramenti e sacramentali e non posso predicare. Per la messa domenicale, provvisoriamente verrà un prete a sostituirmi, in attesa della nomina di un mio successore. Colgo l'occasione per ringraziare tutti per l'aiuto, l'affetto umano, la stima e la vicinanza che mi avete donato in questi anni".

La Diocesi della Spezia lo ha "punito" per le sue idee. "Nel mese di dicembre 2021 era già stato richiamato dal vescovo con atto formale all'osservanza degli impegni pastorali e canonici liberamente assunti. Purtroppo negli ultimi mesi ha continuato a rilasciare ulteriori esternazioni", si legge in una nota in cui si annuncia la sospensione.

Don Giulio era consapevole delle possibili conseguenze delle sue azioni ma non ha mai indietreggiato. Alla domanda, riportata nel decreto di sospensione "a divinis" di una intervista: ‘"Ci sono altri uomini di Chiesa che sono d'accordo con lei?", don Giulio Mignani ha risposto: "Si, tante persone sono entrate in contatto con me, fanno parte del mondo religioso, non si espongono, mi dicono personalmente di essere d’accordo ma poi preferiscono non esporsi perché la conseguenza che posso prima o poi subire sulla mia pelle è la sospensione a divinis".

"Le posizioni che ho assunto non hanno mai voluto essere offensive né polemiche nei confronti della Chiesa - chiarisce don Giulio -. Ciò che mi ha sempre mosso è la preoccupazione che la Chiesa possa essere considerata sempre più marginale e sempre meno credibile nella società contemporanea. Per ovviare il pericolo che la Chiesa si chiuda in una sterile autoreferenzialità mi sembra che la via sia quella di permettere a tutti i suoi membri, clero compreso, di poter esprimere liberamente il proprio desiderio di cambiamento. Ho cercato di attuare un serio esercizio di ascolto delle persone che ho incontrato nel mio ministero".

La comunità si è divisa, tra chi ritiene eccessive le posizioni del religioso e chi invece lo sostiene. E' anche nata uha pagina Facebook dal nome chiaro "Io sto con con Giulio". "Abbiamo creato questo gruppo - si legge nello spazio web - per scambiarci idee e opinioni sulla vicenda, nota a tutti, successa in questi giorni per via delle dichiarazioni di Don Giulio, parroco di Bonassola e Framura. Per chi non sapesse, il parroco ha preso le distanze dallo 'sportello anti-gender'. Al don va tutto il nostro appoggio e la nostra stima"

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