La confessione del parroco: "Sono stato vittima di pedofilia in seminario a 14 anni"

"Normalmente sono io che ascolto le vostre confessioni, ma oggi ho deciso di mettermi io a cuore aperto davanti a tutti voi. Voglio confessarvi la verità, la dolorosissima verità che ha turbato il mio cuore in questi due anni". Sono queste la parole di un parroco di tre piccoli comuni sardi, in provincia di Oristano, che ha deciso di raccontare ai parrocchiani il suo calvario rivelando di aver subito abusi sessuali quando frequentava il seminario minore dei francescani. A riportare la notizia sono i quotidiani Unione Sarda e Nuova Sardegna. 

"A metà dicembre del 2021, accidentalmente, sono venuto in possesso delle prove certe di un crimine che ho subìto negli anni del mio seminario e senza alcuna titubanza ho immediatamente denunciato il pedofilo al mio vescovo Roberto" si legge nel testo. 

"Avevo 14 anni" dice ancora il sacerdote sfogandosi in una chat della parrocchia, "quando l’incubo ebbe inizio e per anni ho dovuto subire inaudite violenze. In seguito alla mia prima denuncia, il pedofilo è stato 'condannato' a due o tre mesi da trascorrere in Terra Santa. Al suo ritorno la sua diocesi lo ha promosso parroco di una parrocchia balneare, dove ogni anno transitano migliaia di bambini".

Quella del religioso "non è una battaglia contro la Chiesa" spiega ancora il parroco. Che poi dice: "Amo la Chiesa, la servo convintamente e voglio continuare a servirla fino all’ultimo giorno della mia vita terrena. La Chiesa è un corpo sano in cui possono sorgere cellule cancerogene: i pedofili. A breve inizierà un processo giudiziale penale e sicuramente sarò impegnato cuore e anima in questo percorso. Non abbandonerò il servizio alle nostre comunità e vi assicuro il solito impegno in ogni nostro appuntamento".

"Questa è la chiesa di Papa Francesco" conclude il sacerdote, "in cui non possono trovare spazio inutili timidezze, nel denunciare apertamente coloro che si sono macchiati di reati tanto odiosi come la pedofilia". Da quegli abusi sarebbero passati trent'anni. Secondo quanto trapelato alla stampa, l'arcivescovo di Oristano ha confermato che il caso sarà riaperto e sulla vicenda, come anticipato dal sacerdote che ha subito le violenze, ci sarà un nuovo processo.