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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Chiesa

Papa Francesco: "Una data fissa per la Pasqua, unica per tutti i cristiani"

Il Pontefice, a sorpresa, ha affermato che la Chiesa cattolica è disposta a firmare una data fissa per la Pasqua, per festeggiare la festa cristiana contemporaneamente agli ortodossi

Papa Francesco ha affermato che la Chiesa cattolica è disposta a firmare una data fissa per la Pasqua, per festeggiare la festa cristiana contemporaneamente agli ortodossi. Jorge Mario Bergoglio, che ha definito "molto buono" il rapporto con il patriarca Bartolomeo di Costantinopoli, che, ha rivelato, aveva invitato a Roma per presentare la sua enciclica ecologica la settimana prossima, ha sottolineato l'esistenza di scambi anche con il patriarca di Mosca Kirill ed esprimendo grande fiducia nel prossimo sinodo panortodosso, nonostante le supposte tensioni tra Mosca e Costantinopoli. Sulla Pasqua, "dobbiamo metteri d'accordo e la Chiesa cattolica è disposta sin dai tempi di Paolo VI a fissare una data e rinunciare al primo solstizio dopo la luna piena di marzo", ha detto il Papa rispondendo in spagnolo alle domande dei sacerdoti in un convegno a San Giovanni in Laterano.

Una Chiesa in uscita, missionaria, centrata a Roma ma proiettata verso l'esterno, a partire dalla seconda e terza Roma, Mosca e Costantinopoli. Papa Francesco ha approfittato dell'incontro con oltre 1000 sacerdoti provenienti da 90 differenti paesi dei cinque continenti, a San Giovanni in Laterano, riuniti per il terzo "ritiro mondiale dei sacerdoti", per tracciare un quadro georeligioso del suo pontificato. E, a due giorni dall'udienza al presidente russo Vladimir Putin, mercoledì scorso, a pochi giorni dalla pubblicazione dell'enciclica ecologica, terreno comune con gli altri cristiani, ha scelto questi preti della galassia carismatica (tendenza presente tanto tra i cattolici quanto tra le altre confessioni cristiane, specialmente protestanti), per tornare a spingere la sua Chiesa fuori dal proprio perimetro.

La Chiesa cattolica deve uscire da sé non solo in senso geografico (Francesco ha confermato un viaggio in Africa a novembre, ha detto che l'Asia rappresenta il "futuro della Chiesa", mentre l'Occidente, tra consumismo, edonismo e relativismo, decade, "Ex Oriente Lux, Ex Occidente Luxus"). Non solo in senso ecclesiologico: il proselitismo è una "caricatura" dell'evangelizzazione, il clericalismo un "peccato" che frena la libertà dello spirito, la Chiesa è "donna", i vescovi e i preti non devono stare lontani dal "popolo fedele di Dio". Ma anche dal punto di vista dei rapporti con gli altri cristiani.

Il Papa ha poi proseguito il ragionamento su Roma, Costantinopoli e Mosca, sottolineando che con il patriarca ecumenico Bartolomeo "ci siamo incontrati diverse volte, parliamo della stessa fede, ci trattiamo come fratelli, anzi di più: l'ho invitato a presentare l'enciclica il 18 sull'ambiente - ha rivelato il Papa - non può venire ma manderà il migliore teologo, l'arcivescovo di Pergamo Giovanni Zizioulas" e comunque nell'enciclica ci sono "due paragrafi" riferiti al patriarca Bartolomeo come "grande difensore della creazione", ha detto Bergoglio, "per dirvi la vicinanza, la fratellanza che c'è".

Con la Chiesa russa ortodossa, "varie volte abbiamo avuto comunicazioni con il patriarca Kirill attraverso il suo vescovo incaricato delle relazioni con gli altri cristiani", ha detto Francesco, ricordando i buoni rapporti che aveva a Buenos Aires con la comunità russo ortodossa argentina. "Ho molta speranza nel consiglio pan-orotodosso", previsto nel 2016, "che tutti dicevano che non riusciranno a farlo perché Mosca e Costantinopoli non si mettono d'accordo, ma l'arcivescovo di Pergamo è referente dell'organizzazione e tutti lo hanno riconosciuto" per cui il sinodo potrà essere un "passo molto grande nell'ortodossia".

Oltre alle "relazioni eccellenti" con le Chiese ortodosse il Papa ha poi citato, proseguendo la rassegna con le chiese d'Oriente, i buoni rapporti con i patriarchi cattolici orientali, compresi i tre armeni presenti a San Pietro "nel centenario del genocidio armeno" e Papa Tawardos, con il quale c'è "una grande amicizia e ultimamente abbiamo parlato per telefono, soprattutto quando ci sono stati i martiri egiziani sulla costa libica", episodio sul quale peraltro il Papa è tornato, al momento dell'omelia, quando ha ricordato che "erano sicuri che Dio non li avrebbe abbandonati e si sono lasciati sgozzare pronunciando il nome di Gesù".

"Mi ha dato molta luce vedere che con gli ortodossi abbiamo la difesa dei valori cristiani fondamentali" e "la Chiesa ortodossa non si lascia colonizzare ideologicamente dalle nuove teorie che vengono dal sistema socio-economico che pone i soldi al centro", ha proseguito Bergoglio, che ha poi citato lo sforzo di Bartolomeo per una Pasqua comune in seno all'ortodossia, menzionando ad esempio il caso della comunità ortodossa finlandese che può celebrare lo stesso giorno dei luterani "per non dare lo scandalo della divisione: "quando resuscita il tuo Cristo? Il mio la settimana prossima": è uno scandalo". Credo, ha detto ancora il Papa, "che si lavora moltissimo su questo, la cosa più definitiva dovrà essere una cosa fissa, supponiamo la seconda domenica di aprile" e "dobbiamo metterci d'accordo e la Chiesa cattolica - ha detto il Papa concludendo il ragionamento - è disposta sin dai tempi di Paolo VI a fissare una data e rinunciare al primo solstizio dopo la luna piena di marzo".

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