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Venerdì, 19 Aprile 2024

Quei malati dimenticati: "Così hanno abbandonato duemila pazienti"

Da dicembre duemila pazienti hanno dovuto "lasciare" il centro Tao, dell'ospedale San Gerardo di Monza. Ma c'è chi non ci sta: "Volevamo anche pagare lo stipendio al medico. Non c'è rispetto per i malati"

MONZA - Loro per "salvare" quei pazienti hanno fatto il possibile. Hanno protestato, hanno partecipato alle assemblee dell'ospedale e - per alcuni mesi - hanno pagato lo stipendio a un dottore "supplementare". Ma, alla fine, non è servito neanche questo: tutto inutile. Segno evidente che il problema non sia di natura economica. O almeno non solo. 

Deve esserci qualcos'altro che può spiegare la "devitalizzazione" in corso al centro Tao - terapia anticoaugulante orale - dell'ospedale  San Gerardo, in provincia di Monza. Perché, dai numeri - quasi duemila pazienti "tagliati" da fine anno a febbraio del 2015 - è evidente che è di "devitalizzazione" che si tratta. Numeri che naturalmente non possono far felice chi, come l'associazione Aelle, anticoaugulati lombardi, da mesi si batte per evitare che questo accada in difesa dei malati e dei loro diritti. 

"La situazione non è spiegata bene soltanto dai numeri, non è così schematizzabile. Ma la verità è che più di duemila malati ora si sentono abbandonati" spiega a MonzaToday Giovanni Anchieri, presidente di Aelle. "A giugno scorso - racconta - al centro Tao c'erano in cura più o meno duemila e settecento malati. Oggi, dopo la devitalizzazione iniziata a fine anno, abbiamo perso almeno duemila pazienti". 


E i pazienti, dal canto loro, hanno perso un punto di riferimento. "L'ospedale mette in mano ai malati una lettera con la qualche gli stessi malati devono presentarsi dal proprio medico di base. Nonostante in città ci siano almeno un centinaio di medici di famiglia, quanti di loro sono pronti - soprattutto a livello tecnologico - per seguire una terapia anticoagulante? O meglio, quanti di loro hanno il tempo per farlo? Tutti dubbi che naturalmente - protesta Anchieri - si ripercuotono sui pazienti". 

Fonte: MonzaToday →
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