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Giovedì, 18 Aprile 2024
Il report

Pedopornografia: qual è la fascia d'età più a rischio

I nuovi dati sull’adescamento online, fenomeno cresciuto in seguito alla pandemia. I preadolescenti, 10-13 anni, i più colpiti: nel 2021 306 vittime in quella fascia anagrafica

Lo scorso anno sono stati 5.316 i casi di pedopornografia trattati dalla Polizia Postale, con un incremento del 47% rispetto all’anno precedente (3.243). In crescita anche il numero dei minori approcciati sul web dagli adulti abusanti, pari a 531, in maggioranza con un’età inferiore ai 13 anni (338 minori, quasi il 64% di cui 306 nella fascia 10-13 anni), ma crescono pure i casi di adescamento online dei bambini nella fascia 0 - 9 anni (32 casi). E’ quanto emerge dall’approfondimento sull’adescamento online, fenomeno cresciuto in seguito alla pandemia da Covid19, lanciato oggi alla vigilia della Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, che ricorre il 5 maggio, con la pubblicazione di un dossier dati e di una guida per i genitori, nell’ambito della collaborazione tra la Polizia di Stato e Save the Children.

Nel dettaglio, la fascia di età più colpita è quella preadolescenziale, con un’età compresa tra i 10 e i 13 anni, che nel 2021 ha fatto registrare 306 vittime di adescamento online, quasi il 60% di tutti i 531 minori approcciati sul web dai groomer, nonostante ai minori di 13 anni non sia consentito l’accesso ai social network.

"Solo la punta dell’iceberg di un fenomeno sommerso"

I dati, viene spiegato, "rappresentano purtroppo solo la punta dell’iceberg di un fenomeno sommerso, che fatica a venire alla luce". I pedofili o groomer (adulti adescatori interessati a minori), che sfruttano il web e i suoi servizi per cercare di entrare in contatto con bambini e bambine, ragazzi e ragazze sono stati 208, pari al 15% del numero complessivo degli indagati per lo scambio di materiale pedopornografico (1.421 adulti). Questa percentuale corrisponde ad adulti con una capacità criminale e un modus operandi complessi, basati su una conoscenza approfondita dei linguaggi, delle abitudini d’uso e delle fragilità proprie delle vittime, tale da poter consentire loro di entrare in contatto, condurre l’interazione diretta e governare i rapporti sul web con le bambine, i bambini e gli adolescenti.

L’accordo tra la Polizia di Stato e Save the Children - sancito dal Protocollo d’intesa per la tutela dei minori e la prevenzione degli abusi online, siglato il 5 febbraio 2021 - è volto a favorire l’accesso dei minori a un ambiente online più sicuro, a prevenire i rischi connessi a un utilizzo non consapevole della rete, tra cui il cyberbullismo, a contrastare gli abusi sessuali online, promuovendo attività di prevenzione, segnalazione ed emersione precoce di potenziali abusi. "La pandemia da Covid19 ha imposto a bambini e adulti un cambiamento repentino di molte abitudini. Milioni di utenti, anche piccolissimi, hanno dovuto ricorrere al web per proseguire molteplici attività quotidiane, dal lavoro allo studio, in sicurezza dal rischio epidemiologico. Gli effetti complessivi hanno investito anche il mondo della devianza online, incrementando la presenza di pedofili, pedopornografi e adescatori. Di conseguenza, un numero crescente di bambini, bambine e adolescenti sono stati approcciati sul web da soggetti adulti, interessati a intraprendere conversazioni sessuali, a ricevere da loro immagini private, a commettere abusi online sino ad arrivare a richiedere incontri sessuali off-line".

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