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Venerdì, 19 Aprile 2024
Bimbi violati / Firenze

"Hanno un archivio con foto e video hot di bambini", arrestati un autista di scuolabus e un catechista

Sono coinvolti in un'operazione della polizia contro la pedopornografia. Sotto osservazione 1.700 utenti in tutta Italia. Complessivamente ci sono 5 arrestati e 26 denunciati. Molti di loro si servivano della navigazione anonima su internet sperando di non essere rintracciati

Avevano un archivio con migliaia di foto e video pedopornografici: una galleria dell'orrore con bambini anche molto piccoli coinvolti in atti sessuali con adulti o con altri minori, oltre che in atti di autoerotismo. Cinque persone sono state arrestato e altre 26 sono state denunciate nell'ambito di un'operazione della polizia di Firenze. Tra gli arrestati anche un autista di scuolabus e un catechista.

Secondo quanto accertato, il materiale era scaricato da internet e veniva catalogato in base alla tipologia, per poter essere rapidamente individuato, per soddisfare il desiderio del momento o per condividerlo con altri utenti. "Ulteriore tratto comune - spiega la polizia - è dato dallo svolgimento di attività lavorativa o extra-lavorativa che consentiva contatti quotidiani con bambini in tenera età. Ad esempio, uno degli arrestati era autista di scuolabus, un altro catechista, mentre altri due avevano rapporti con figli o parenti di fascia di età tra 1 e 8 anni".

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Le indagini sono state condotte dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica della polizia postale per la Toscana, diretto dal gruppo reati informatici della Procura presso il tribunale di Firenze. L'attività rientra nella più ampia operazione "Dictum", supportata operativamente dal Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online (Cncpo) del servizio polizia postale e nata da un'indagine avviata in Lombardia e che ha visto coinvolti oltre 1.700 utenti residenti in Italia, 31 dei quali in Toscana, che si procacciavano materiale pedopornografico attraverso un noto servizio di cloud storage estero.

L'operazione di oggi ha portato alla perquisizione informatica dei 31 utilizzatori degli account individuati in ambito regionale ed è emerso che molti di loro si servivano della navigazione anonima su internet sperando di non essere rintracciati. "Per cinque degli indagati - si legge in una nota della polizia - oltre alla gravità del fatto desumibile dalla detenzione di migliaia di immagini e video raffiguranti bambini, anche in tenera età, coinvolti in atti sessuali con adulti o con altri minori, oltre che in atti di autoerotismo, è stata accertata anche la pericolosità, in quanto stabilmente dediti alla raccolta e allo scambio di materiale pornografico realizzato con l'impiego di minori di 18 anni".  

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