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Giovedì, 28 Marzo 2024

L’Inps rivuole indietro un centesimo da un pensionato: "Può pagare a rate"

L'Inps ha chiesto a un pensionato romagnolo di 84 anni un centesimo, percepito oltre il dovuto fra il primo gennaio '96 e il 31 dicembre 2000

Incredibile, ma vero. L'Inps ha chiesto a un pensionato romagnolo di 84 anni un centesimo, percepito oltre il dovuto fra il primo gennaio '96 e il 31 dicembre 2000.

L'importo, c'è scritto nella raccomandata ricevuta, puo' essere anche rateizzato, oppure si puo' proporre un'azione giudiziaria da notificare direttamente alla sede romana dell'istituto.

Inevitabili lo stupore e l'incredulita' per un ex commerciante di Riccione, Emilio Casali, titolare di una boutique in viale Dante, quando si e' visto recapitare la raccomandata dalla sede di Roma dell'ente con allegato tanto di bollettino di versamento in conto corrente postale.

"Sembrava uno scherzo, non volevo credere ai miei occhi - dice mostrando ai cronisti la lettera che riporta il logo Inps - Non riuscivo a capire, addirittura la richiesta di restituire 0,01 euro, un centesimo in piu' avuto in cinque anni". La lettera riporta la motivazione della richiesta: 'Sono state corrisposte quote di pensione non spettanti in quanto l'ammontare dei redditi personali e' superiore ai limiti della legge 335 del 1995'. C'e' pure la data di scadenza per onorare il debito, giovedi' 14 novembre, e comunque entro 30 giorni dal ricevimento della missiva, recapitata il 15 ottobre, il pensionato potra' verificare con l'Inps 'la possibilita' di rateizzare il rimborso'. E 'nel caso volesse impugnare il provvedimento, potra' presentare ricorso entro 90 giorni dalla comunicazione'. Inoltre, in assenza della risposta, a tre mesi dalla presentazione del ricorso amministrativo 'potra' proporre un'azione giudiziaria da notificare direttamente all'Inps'.

"Mi chiedo se l'Italia puo' essere considerata un Paese con un futuro - commenta il figlio di Casali, Claudio - se spende 5 euro per la raccomandata, piu' i soldi della carta, i costi dei dipendenti per l'impostazione della pratica. Euro che si aggiungono a quelli che spenderemo per recarci in posta e per pagare le tasse del bollettino. Tutto questo per incassare un centesimo!". "Per assurdo - aggiunge - se proprio l'Inps volesse incassare questa 'poderosa' cifra, avrebbe potuto farlo trattenendola dall'erogazione della stessa pensione".

Il centesimo non sarà pagato, per ora: "Stiamo a vedere - dice Claudio Casali - cosa accadra' dopo la scadenza del 14 novembre, poi decideremo cosa fare, magari scegliendo di rateizzare l'importo. Se incorriamo negli interessi di mora vedremo come faranno a calcolarli".

Fonte: Il Resto del Carlino →
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