Perché nessuno ferma l'infinito rave illegale a Viterbo
La Procura di Viterbo ha aperto un fascicolo di indagine in relazione alla morte di un ragazzo di 25 anni
Sta diventando un caso nazionale il mega rave party organizzato abusivamente nel viterbese. E’ in questa occasione che lunedì è stato trovato morto un ragazzo di 25 anni di cui si erano perse le tracce la sera precedente dopo un tuffo nel lago di Mezzano. La mega festa capace di richiamare migliaia di partecipanti (si stimano 5mila persone circa) da tutta Europa sta vedendo da giorni la presenza di auto e camper, con musica a tutto volume. Ma il problema principale, al netto della vittima già registrata, è anche la totale assenza del rispetto delle normative anti Covid. Per questo è intervenuta anche la politica con la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che invoca l’intervento del Ministro degli Interni Lamorgese e il leader della Lega Matteo Salvini che sta preparando un’interrogazione parlamentare. Vogliono l’intervento coatto per fermare l’evento. Ma non si può fare e ci sono dei motivi molto precisi. A spiegarlo è il portavoce dell'Associazione nazionale funzionari di Polizia, Girolamo Lacquaniti:
''Andando controcorrente e rispondendo ai molti esperti di ordine pubblico dell'ultima ora, crediamo sia necessario fare un po' di chiarezza sulla vicenda del rave party di Viterbo. Lo facciamo sotto un profilo squisitamente tecnico perché l'idea di una resa dello Stato non ci sembra coerente con quella che è una scelta (secondo noi correttissima) di evitare scenari di straordinario rischio - aggiunge - Il terreno privato (non pubblico) oltre ad essere particolarmente vasto è stato occupato da decine di tir e vede la presenza di migliaia di persone, in più è presente vegetazione secca, facilmente infiammabile. In uno scenario di questo tipo l'intervento prevederebbe un uso della forza che dovrebbe tenere conto dei rischi connessi al movimento di mezzi pesanti tra la folla. In più l'uso dei lacrimogeni rischia d'innescare incendi con esiti drammatici’'.
Insomma, gli sceriffi in questo caso, sono la cosa peggiore che potremmo aspettarci. ''Chi oggi grida allo scandalo e sollecita interventi coatti, sappia che sta insistendo su una soluzione dove la possibilità di avere feriti gravi o eventi letali è una concreta probabilità - continua il funzionario di polizia - Per questo, il nostro giudizio sull'operato del Questore è assolutamente positivo e gli rivolgiamo la nostra solidarietà e vicinanza. Siamo consapevoli che le immagini di Viterbo appaiono uno schiaffo alla situazione che viviamo tutti, ma, sotto il profilo tecnico operativo è giusto sottolineare che altre soluzioni contengono concreti rischi di danni molto peggiori. Inoltre, l'azione di persuasione dell'Autorità di pubblica sicurezza ha portato, ad oggi, all'allontanamento dall'area di circa 1.500 soggetti”.
Rave party di Viterbo: Procura apre un'inchiesta
Serve cautela dunque, quella che, secondo quanto raccontato da Locquaniti, sta avendo in queste ore il Questore, in costante contatto con gli organizzatori del Rave, i quali avrebbero rassicurato le autorità sul fatto che la festa terminerà prima del previsto (lunedì prossimo). Intanto la Procura di Viterbo ha aperto un fascicolo di indagine in relazione alla morte di un ragazzo di 25 anni. Nel fascicolo, coordinato dal procuratore Paolo Auriemma, si procede per morte come conseguenza di altro reato. Il corpo del giovane è stato trovato nelle acque del Mezzano, dove era stato visto immergersi. I magistrati sono in attesa dei risultati dell'autopsia disposta per accertare le cause del decesso.
Gli ultimi aggiornamenti
Su quanto sta accadendo sul lago di Mezzano è intervenuto anche l'assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, che ha parlato di "una situazione fuori controllo". "Nessuna trattativa è possibile. Va ripristinato il corretto ordine pubblico, identificate le persone e individuate le responsabilità di un simile assembramento. I servizi della Asl segnalano situazione grave", ha detto D'Amato. E si torna nuovamente a temere sia per i contagi sia per le altre problematiche che potrebbero verificarsi in uno spazio di 30 ettari in cui si sono concentrate dalle 8 alle 10.000 persone.