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Martedì, 16 Aprile 2024
OMICIDI

Ciro Esposito, la perizia: "De Santis sparò dopo essere stato ferito"

E' quanto riportato documento di seicento pagine dei tecnici del Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche nominati dal gip. "De Santis, con le mani sporche del suo stesso sangue, ha impugnato l'arma e aperto il fuoco"

Nel giorno dell'autopsia sul corpo di Davide Bifolco, Napoli si interroga (anche) sulla perizia che arriva da Roma sulla morte di un altro suo figlio, Ciro Esposito. Seicento pagine. Tanto hanno scritto i carabinieri del Raggruppamento investigazioni scientifiche (Racis) per dimostrare che, sì, a sparare è stato Daniele De Santis ma, soprattutto, che le mani che hanno impugnato la pistola erano già sporche di sangue. Il suo.

Secondo quanto emerge dalla perizia disposta dal gip di Roma, infatti, De Santis sparò contro i napoletani "quando si trovava a terra, ferito"

Si ritiene che De Santis, sopraffatto dagli aggressori, ferito e sanguinante, con le mani sporche del suo stesso sangue abbia impugnato l’arma ed abbia esploso i quattro colpi ferendo i tifosi napoletani

Secondo i periti, "De Santis cade a terra, viene aggredito e inizia a perdere abbondantemente sangue. Non si esclude che in questa fase sia stato utilizzato il coltello a serramanico per mano di uno dei tifosi partenopei. Dopo avvengono gli spari in rapida successione". Secondo il Racis, tutto è accaduto vicino a "casa" De Santis. Ciro è stato ferito mortalmente lungo il vialetto che porta al circolo culturale Ciak. Lì, De Santis - che ha provato a cercare rifugio dietro il cancello di casa - viene raggiunto dai tifosi napoletani e aggredito. E mentre è in terra, ferito, ecco gli spari. "In rapida successione". 

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