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Giovedì, 28 Marzo 2024
Toscana / Firenze

Raccordo fantasma, indagati Gamberale ed ex assessore

L'amministratore delegato del Fondo F2i e Riccardo Conti, allora ai Trasporti, sotto inchiesta per la bretella Lastra a Signa-Prato. L'accusa è di corruzione

La Procura di Firenze ha aperto un'inchiesta sulle vicende legate agli appalti pubblici per la costruzione della bretella autostradale Prato-Lastra a Signa.

Nell'ambito delle indagini, la Guardia di Finanza ha effettuato una serie di perquisizioni eccellenti. 'I pesi massimi' coinvolti nell'indagine sono l'ex presidente di Autostrade e attuale Ad del Fondo F2i, l'ingegnere Vito Gamberale, (che ha acquistato dal Comune di Milano quasi il 30% delle quote di Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi), e l'ex assessore alle infrastrutture regionale del Partito democratico, Riccardo Conti. Ma non solo; l'indagine a quanto pare coinvolgerebbe ulteriori soggetti, tra cui un avvocato di Prato. Per loro si parla di corruzione.

Il nodo cruciale di tutta la storia è proprio racchiuso nel 'raccordo fantasma' che avrebbe dovuto collegare Prato con Lastra a Signa; un progetto antico, ma che nel 2006, quando Gamberale era al vertice di Autostrade e Conti ancora assessore in carica, ebbe una decisa accellerata. I cantieri tuttavia in quel tratto non sono mai arrivati; e dire che di soldi allora ne furono stanziati a palate. Ed è questo cortocircuito finanziario che ha dato il là all'indagine della Procura. Si perché per quei lavori la Regione Toscana predispose 29 milioni di euro, soldi di cui si sono perse completamente le tracce. Denari a beneficio della Società infrastrutture toscane (Sit) di cui hanno quote, tra gli altri, la ex Btp di Riccardo Fusi e il Consorzio Etruria. Secondo quanto ricostruito dalla procura, il contributo regionale doveva servire ad avviare i lavori dell'opera, da costruire in 'project financing'. Tradotto i privati l'avrebbero dovuta realizzare ripagandosi l'investimento con i pedaggi. Il costo, inizialmente stimato di 243 milioni di euro nel 2006, lievitò a 384 milioni nel biennio 2009-2010.

Ieri le perquisizioni, arrivate come un fulmine al ciel sereno durante il corso della giornata. Ma da cosa sono state scaturite? E perché tanta fretta? Tutto è dipeso da un articolo pubblicato sull'Espresso. Nel pezzo si mette in luce come nel corso delle indagini riguardanti gli appalti toscani, Gamberale è stato intercettato con una persona "in ottimi rapporti con il vertice nazionale del Pd" riguardo al bando di gara dell'amministrazione comunale milanese relativo alla vendita di Sea e ancora in fase di 'gestazione'. Nella telefonata Gamberale sembra si dica sicuro della vittoria della gara. Evento che si è poi effettivamente verificato e che ha determinato l'invio di questa parte dell'inchiesta a Milano. Proprio sulla base delle notizie anticipate ieri dall'Espresso, i magistrati fiorentini hanno premuto deciso sull'acceleratore disponendo "l'immediata perquisizione e acquisizione di atti" presso il domicilio di Gamberale, dell'ex assessore Conti e di altri soggetti. Il timore degli inquirenti, infatti, è che, alla luce della pubblicazione delle notizie, i soggetti coinvolti possano tentare di far sparire documenti ritenuti importanti e relativi agli appalti in Toscana.

"Sono molto sereno, i magistrati facciano il loro lavoro e tutto si chiarirà", ha dichiarato nel pomeriggio Riccardo Conti, parlando con il suo avvocato, Massimiliano Annetta. "Non c'è da gridare al complotto - ha aggiunto il legale - né da fare schiamazzi. C'è piena fiducia nella magistratura. Tutto si chiarirà da solo. Riguardo la sua attività di assessore regionale, Conti è sderenò". Annetta ha aggiunto che dal decreto di perquisizione si conferma l'accusa di corruzione. "Immagino - ha ipotizzato l'avvocato riferendosi al fatidico raccordo fantasma - che l'accusa si riferisca all'epoca in cui Gamberale era ai vertici di Autostrade".

"A proposito della perquisizione e dell'acquisizione di atti presso l'abitazione e, più concretamente, presso gli uffici di F2i, l'ingegnere Vito Gamberale ha dato la più totale disponibilità nella ferma volontà di collaborare con la magistratura nella maniera più ampia e doviziosa possibile al fine di precisare ruoli effettivi avuti nelle vicende in esame". Sono queste le parole diffuse in una nota dell'ufficio stampa di F21. "L'ingegnere Gamberale - si legge ancora proseguendo - è uscito da Autostrade ad aprile del 2006 ed ha avviato, l'anno successivo, il Fondo F2i. Non ha avuto nulla a che fare con episodi, maturati successivamente, che hanno riguardato i progetti di Autostrade in Toscana e non si è mai occupato di lavori, appalti e contributi". Inoltre nella nota l'entourage di Gamberale si sottolinea come Riccardo Conti sia "dal 2010 nel Consiglio di Amministrazione di F2i su designazione di un azionista".

(Nella foto, il progetto della bretella Lastra a Signa - Prato)

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