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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

No Tav, perquisizioni a Torino: accusa di terrorismo

La Digos ha eseguito una serie di ispezioni nella notte nelle case di attivisti del movimento contro il treno ad alta velocità. L'operazione è collegata agli ultimi episodi di violenza al cantiere di Chiomonte

TORINO - A Torino e in Val di Susa sono state perquisite le abitazioni di una decina di attivisti del movimento No Tav. 

Le persone potrebbero essere legate agli ultimi episodi di violenza avvenuti nelle vicinanze del cantiere di Chiomonte. Per la prima volta nei confronti degli attivisti è stata contestata l'accusa di attentato per finalità terroristiche o di eversione.

L'accusa fa riferimento "all'assalto al cantiere" dello scorso 10 luglio, quando gli appartenenti alle forze dell'ordine furono costretti a uscire dalle reti del cantiere per poi essere presi di mira con bombe carta, petardi e pietre lanciati ad altezza d'uomo. 

Secondo la procura, tale modalità di attacco configurerebbe finalità terroristiche ed eversive. Nelle perquisizioni a Torino e in Val Susa sono stati sequestrati pc e telefoni cellulari.

L'ultimo episodio di tensione è avvenuto venerdì scorso, quando un gruppo di No Tav è venuto in contatto con la polizia davanti al tribunale. L'occasione era l'interrogatorio di Marta Camposana, 33enne di Pisa, fermata e denunciata nella notte del 19 luglio. La donna ha depositato una querela per violenza sessuale e ha dichiarato agli organi di stampa di essere stata malmenata e toccata nelle parti intime durante la fase del fermo. Tesi respinta da chi operava sul posto quella notte.

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