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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Agrigento

Peschereccio tunisino ignora l'alt e sperona una motovedetta italiana: aperto il fuoco

Dopo un inseguimento in acque internazionali il motopesca è stato bloccato dalla Guardia di Finanza. Arrestato il comandante: il video

Una unità della Guardia di finanza ha aperto il fuoco contro un peschereccio tunisino che non si è fermato all'Alt e che, tentando di scappare, ha speronato una motovedetta. Il peschereccio "Mohanel Anmed", dopo l'inseguimento in acque internazionali, è stato bloccato dai militari delle Fiamme gialle che hanno arrestato il comandante. Le accuse sono: resistenza e violenza contro nave da guerra e rifiuto di obbedire a nave da guerra. Sul motopesca, posto sotto sequestro, non c'erano migranti, né droga o armi. 

Peschereccio sperona motovedetta della Gdf: aperto il fuoco

I fatti risalgono a ieri mattina ma se ne è avuto notizia solo nelle scorse ore. Il motopesca aveva calato le reti a 9 miglia circa (in acque territoriali italiane) dalla costa dell'isolotto di Lampione. Ad intercettare - ieri mattina - il peschereccio tunisino con le reti calate in mare è stata la Capitaneria di Lampedusa. Il natante tunisino anziché fermarsi, ha invertito la rotta nel tentativo di darsi alla fuga guadagnando l’alto mare ed ha anche speronato una motovedetta italiana.È scattato l'inseguimento in acque internazionali, durante il quale, prima di abbordare il peschereccio, sono stati esplosi tanti colpi.

Il video del pescherecchio scortato dalla Gdf

L'inseguimento e l'arresto del comandante

La Guardia di finanza ha inviato, a supporto, il Pv 7 Paolini del comando operativo aeronavale e una vedetta del reparto operativo aeronavale della Guardia d finanza di Vibo Valentia, entrambe a Lampedusa. Durante l’inseguimento, durato alcune ore e filmato da velivoli del comando operativo aeronavale e dell’agenzia europea Frontex, nonostante l’esplosione di alcuni colpi a scopo intimidatorio da parte dell’unità maggiore (per costringere l'imbarcazione a fermarsi), il peschereccio non solo non consentiva l’abbordaggio, ma metteva in atto una serie di manovre che hanno messo in pericolo l’incolumità degli stessi militari che cercavano di salire.

Al termine dell'estenuante inseguimento, i militari hanno abbordato il peschereccio e lo hanno portato al porto di Lampedusa dove è stato arrestato il comandante del motopesca e sequestrate le reti illecitamente utilizzate.

I controlli ai pescherecci, ricorda AgrigentoNotizie, rientrano in una strategia di contrasto - pianificata dal procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio e dall’aggiunto Salvatore Vella - all’immigrazione clandestina e al traffico di stupefacenti. Già a fine dello scorso luglio, il motopesca tunisino Hadj Mhamed, di 27 metri, venne posto sotto sequestro dai militari della sezione operativa navale della Guardia di finanza e della Guardia costiera di Lampedusa. Ben 23 i tunisini che, allora, vennero fermati con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. 

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