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Venerdì, 29 Marzo 2024
La presa di posizione / Firenze

Studenti picchiati a Firenze, i presidi: "Attenzione, il fascismo è nato dai pestaggi"

L'episodio che ha coinvolto due studenti del Liceo Michelangiolo ha sconvolto la comunità scolastica, provocando la reazione dei presidi. La lettera della dirigente scolastica del Da Vinci: "Siate consapevoli che è in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede e fondato le loro fortune, rovinando quelle di intere generazioni"

Calci e pugni, in sei contro due, una violenza estrema e gratuita che ha sconvolto l'intera comunità scolastica. Il pestaggio avvenuto sabato 18 febbraio a Firenze ha portato alla reazione degli stessi studenti, scesi in piazza, e dei presidi, timorosi che episodi come quelli che hanno coinvolto due alunni del liceo classico Michelangiolo, colpiti ripetutamente da sei giovani appartenenti ad Azione studentesca, movimento legato all’area di estrema destra, possano nascondere un risveglio di sentimenti e simpatie fasciste.

Una delle prime a prendere posizione è stata Annalisa Savino, dirigente scolastica del liceo scientifico Da Vinci di Firenze, che sulla rete scolastica e sui social ha pubblicato una lettera indirizzata al personale scolastico, agli studenti e alle loro famiglie: "In merito a quanto accaduto lo scorso sabato davanti al Liceo Michelangiolo di Firenze, al dibattito, alle reazioni e alle omesse reazioni, ritengo che ognuno di voi abbia già una sua opinione, riflettuta e immaginata da sé, considerato che l'episodio coinvolge vostri coetanei e si è svolto davanti a una scuola superiore, come lo è la vostra. Non vi tedio dunque, ma mi preme ricordarvi due cose: chi decanta il valore delle frontiere, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri va lasciato da solo, chiamato con il suo nome, combattuto con le idee e la cultura. Senza illudersi che questo disgustoso rigurgito passi da sé. Lo pensavano anche tanti italiani per bene cento anni e fa ma non è andata così".

"Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone - prosegue la lettera - È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti. Odio gli indifferenti - diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in un carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee". "Inoltre - conclude - siate consapevoli che è in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede e fondato le loro fortune, rovinando quelle di intere generazioni. Nei periodi di incertezza, di sfiducia collettiva nelle istituzioni, di sguardo ripiegato dentro al proprio recinto, abbiamo tutti bisogno di avere fiducia nel futuro e di aprirci al mondo, condannando sempre la violenza e la prepotenza".

Una lettera profonda, sulla stessa linea di quella pubblicata sulla homepage del Liceo Pascoli di Firenze, con la dirigenza dell'istituto che ha voluto ribadire "l’importanza di congiungere sempre la memoria storica allo sviluppo dei valori sociali, fondamento vivo della nostra Repubblica democratica, affinché non debba mai più esserci in futuro la necessità di una Liberazione".

"La forza di una comunità - si legge sul sito della scuola - deve sempre esprimersi nel dialogo, nel confronto e nell’accoglienza delle diversità di pensiero, nel rispetto pieno della Costituzione. La nostra scuola promuove il dialogo costruttivo e si oppone a ogni forma di violenza, a ogni aggressione fisica e ideologica, a ogni forma di sopraffazione che neghi i valori democratici nati dalla Resistenza. Perciò guardiamo con crescente preoccupazione al numero sempre maggiore di soggetti che si sente legittimato a perpetrare atti e divulgare contenuti che non siano rispettosi di tali principi. Contro queste manifestazioni illiberali e violente la nostra comunità educante ribadisce la sua posizione netta e inequivocabile: nessuna motivazione può giustificare la violenza e la negazione della libertà di espressione. La persona è e resta intoccabile, poiché abbiamo eletto il sistema democratico e dobbiamo viverlo e salvaguardarlo sempre. Tutti e tutte, nella scuola e nella società, nella politica e nelle istituzioni, siamo chiamati a farlo e a confermare l’impegno per una cultura del diritto, della libertà, dello scambio d’idee e della pace".

"Come comunità scolastica e attivamente partecipe alla vita della nazione - conclude il messaggio rivolto a studenti e famiglie - ci sentiamo perciò ora più che mai chiamati e chiamate a condannare e a contrastare atti di sopraffazione, ovunque essi si verifichino. La nostra intera comunità educante sosterrà il dialogo aperto per un confronto attivo che alimenti la fiducia delle studentesse e degli studenti nelle istituzioni democratiche e nei valori che le costituiscono. Esprimiamo così la nostra solidarietà agli studenti aggrediti davanti al Liceo Michelangiolo".

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