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Mercoledì, 6 Dicembre 2023
SCUOLA

I bambini de L'Aquila scrivono a Renzi: "Vieni qui e aiutaci a tornare a scuola"

ActionAid e i bimbi aquilani scrivono una lettera al premier invitandolo nella città per vedere come si fa scuola in queste zone a 5 anni dal terremoto: lezioni in strutture provvisorie e una generazione che non ha mai frequentato una 'scuola con tetto'

C'è un'intera generazione di bambini che non sono mai andati in una scuola vera, con mattoni, tetti, banchi e sedie. Stiamo parlando dei bambini aquilani: a cinque anni dal terremoto che sconvolse il capoluogo abruzzese sono quasi 6mila gli studenti che frequentano le lezioni in moduli a uno scolastico provvisorio (musp).

Stavolta il problema non sono i finanziamenti: sono stati stanziati dal Governo già 37 milioni di euro ma adesso manca un piano strategico per la ricostruzione. “Mancano i progetti esecutivi da parte del Comune che servirebbero per sbloccare i fondi che sono già disponibili presso l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dell’Aquila" spiega Marco De Ponte segretario generale di ActionAid, organizzazione presente sul territorio abruzzese dal 2009, per ottenere trasparenza e partecipazione nella ricostruzione della città e del territorio.

Così con il supporto dell'organizzazione i bambini aquilani hanno deciso di scrivere al premier Matteo Renzi, invitandolo proprio nella loro città, in modo che possa vedere con i propri occhi a che punto è la ricostruzione e dialogare con le famiglie e le associazioni per trovare una soluzione il più presto possibile. Ecco cosa si legge nell'appello:

Ti chiediamo di dare un segnale importante di attenzione da parte del governo per facilitare il dialogo tra Comune e Ufficio Speciale per la Ricostruzione dell’Aquila e sbloccare finalmente questa situazione e di farti garante della più ampia partecipazione possibile dei cittadini al processo di ricostruzione, restituendo così agli studenti aquilani un futuro più solido delle loro attuali scuole

'#matteofaiscuola, vieni all’Aquila' può essere sottoscritto da tutti sul web. Infatti il problema non riguarda soltanto il capoluogo abruzzese e pone anche il problema della 'troppa burocrazia': “L'urgenza di un programma sull'edilizia scolastica fa riflettere sulla frammentazione delle competenze delle autorità locali e statali e sulle lunghe attese dettate dalla burocrazia, di cui gli studenti dell’Aquila pagano il prezzo sulla loro pelle" conclude De Ponte.

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