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Martedì, 23 Aprile 2024
La polemica

Berlusconi ai servizi sociali? "E' una presa in giro"

Beniamino Deidda, direttore di Questione Giustizia (periodico di Magistratura democratica), si scaglia contro la decisione dei giudici di Milano sul caso Berlusconi-Mediaset

I cittadini si aspettavano che una grave condanna non finisse miseramente nel nulla. Quattro ore settimanali a intrattenere i vecchini sembrano una presa in giro

Non ha peli sulla lingua Beniamino Deidda, direttore di 'Questione giustizia', periodico della corrente di sinistra delle toghe, Magistratura democratica. Deidda attacca duramente i giudici del Tribunale di sorveglianza di Milano che hanno disposto l'affidamento in prova ai servizi sociali di Silvio Berlusconi. L'ex premier assisterà gli anziani in una struttura di Cesano Boscone, nel milanese, una volta a settimana e per un tempo non inferiore a quattro ore consecutive. Deidda, fino all'anno scorso procuratore generale a Firenze, critica la decisione dei suoi ex colleghi, che hanno ritenuto che Berlusconi fosse "un soggetto perfettamente inserito nella legalità e iper-integrato nella societa'", concludendone che, "dunque, un simile soggetto presentasse scarsissima pericolosità".

"Quest'uomo, si saranno detti i giudici è sempre stato provvisto di denaro, ha sempre guadagnato bene, vive in una bella casa, frequenta persone altolocate (ma Previti, Dell'Utri e le 'olgettine' come vanno considerati?): dunque di che recupero può avere bisogno?". Per l'ex procuratore "il Tribunale avrebbe dovuto valutare in concreto la pericolosità e le condizioni per un proficuo inserimento di questo condannato, che ha infranto gravemente la legge nonostante le sue condizioni economiche e sociali, mentre rappresentava il popolo italiano in Parlamento e ricopriva prestigiose cariche pubbliche". 

Poi l'attacco finale. "Ma come si fa - si legge sul sito di Questione giustizia - a credere che i giudici milanesi in tanti anni non abbiano aperto un giornale, non abbiano mai sentito Berlusconi che aggrediva i giudici, forte della sua posizione di Presidente del Consiglio; oppure che non abbiano mai sentito il condannato rinnovare le sue aggressioni prendendo a pretesto proprio la condanna per la quale è stato ora disposto l'affidamento in prova? E non bastava tutto questo per capire che si trattava di persona grandemente bisognosa di un serio programma di riadattamento sociale?".

BERLUSCONI, SERVIZI SOCIALI A CESANO BOSCONE

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