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Giovedì, 18 Aprile 2024
cronaca

"La polenta può essere un alimento tossico": allarme choc dei ricercatori del Cnr

Le parole del ricercatore Roberto Defez in occasione del convegno organizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo sostenibile e dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace

ROMA - Un regime alimentare basato sulla polenta, come in uso - almeno un tempo - nel Nord-Est della nostra penisola, può nascondere dei rischi legati alla presenza di fumonisine, delle tossine che, in forti concentrazioni, possono indurre tumori all'esofago oltre a rallentare l'assunzione di acido folico, e ciò nelle gestanti diventa un grave fattore di rischio.    

Lo ha detto, in occasione del convegno organizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo sostenibile e dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, Roberto Defez, primo ricercatore Consiglio Nazionale Ricerche, Istituto di Genetica e Biofisica del Cnr Napoli.

Nel suo intervento dedicato allo "sviluppo sost-edibile", Defez ha ricordato che nel 2007 il Regolamento 1126 ha introdotto un tetto delle fumonisine nei prodotti alimentari, differenziando il valore nell'alimentazione destinata agli adulti da quella dei bambini. 

Secondo un'analisi effettuata dal ricercatore Cnr "su 77 polente in commercio, la composizione di quelle da agricoltura biologica avrebbe un valore di fumonisine due volte superiore alla media. Chiedo un'etichetta trasparente - ha detto Defez - con indicazioni delle fumonisine di quello specifico campione in commercio".

Defez ha poi ricordato studi pubblicati che indicano Pordenone, dove la polenta rientra nelle abitudini alimentari locali, come la terza città in Europa per alta correlazione di tumori all'esofago, ma gli autori degli studi indicano anche come fattori di rischio le grappe, il caffè, e la polenta quando è bollente.

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