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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Polizia, la svolta rosa: donne 'celerine' per gli scontri di piazza 

Dal 18 aprile entrano in servizio le prime dieci donne in 6 dei 15 Reparti mobili della polizia di Stato. Gabrielli: “Non saranno suffragette”

Lo chiamavano sesso debole. Un luogo comune smentito da anni di battaglie (piccole e grandi) che da oggi perde ancora un tassello del suo significato: d'ora in avanti si potrà infatti parlare di 'celerine' ossia donne poliziotto in assetto antisommossa, in grado di operare al fianco dei loro colleghi uomini. Da oggi, mercoledì 18 aprile 2018, entrano in servizio le prime dieci donne in 6 dei 15 Reparti mobili della polizia di Stato presenti in altrettante città italiane di diverse dimensioni. 

La notizia è stata annunciata dal prefetto Franco Gabrielli, numero uno del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, durante un convegno a Roma sulla gestione dell'ordine pubblico: “Non è uno spot pubblicitario, non saranno suffragette. Ovviamente manderemo colleghe che hanno anche delle caratteristiche fisiche adeguate a questo tipo di impegno, perché l’ordine pubblico implica una capacità di resistenza fisica che anche le donne sanno avere. Quindi lo faremo con intelligenza, con quella giusta progressione che un’innovazione comporta. Crediamo che sia un ulteriore passo verso quell’ammodernamento cui la nostra amministrazione guarda in particolare”.

Crolla un tabù

Che donne saranno? Sicuramente con caratteristiche fisiche adeguate a questo particolare compito inserite nei reparti con intelligenza e progressività: “Si è infranto un tabù - ha commentato Gabrielli - in un terreno complicato ed impegnativo come quello dell'ordine pubblico delle piazze. L'inserimento delle donne nei Reparti mobili diverrà, di fatto, strutturale sostituendo l'avverbio 'prevalentemente' che fino da ora è stato usato in questi casi”. Infatti, secondo le norme attualmente in vigore, non esistono clausole che escludano le donne dall'essere impegnate nelle cosiddette 'tute grigie', anche se fino ad oggi sono stati scelti 'prevalentemente' agenti di sesso maschile per la sicurezza di grandi eventi o manifestazioni in piazza. In altri reparti e livelli della polizia il gentil sesso è già presente da diverso tempo. 

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Le difficoltà della piazza 

Come riportato anche dal sito del Ministero dell'Interno, anche Marco Minniti ha commentato questa svolta epocale: “ La lettura, il controllo, la gestione della piazza è una delle cose più difficili per chi è impegnato nelle Forze di polizia perché richiede intelligenza, sensibilità, misura nell'uso della forza e passione”.

“Non c'è nulla di più difficile che andare in una piazza - ha proseguito Minniti - e dover gestire situazioni complicatissime, magari di persone oggettivamente esasperate per il mancato rispetto dei diritti. Se tutte le cose vanno bene, vengono rapidamente dimenticate, se qualcuno commette un errore, si torna continuamente su quell'errore. L'anno scorso - ha concluso il ministro - ci sono state oltre undicimila manifestazioni, una media di trenta al giorno. Sono numeri impressionanti. Garantire trenta manifestazioni ogni giorno in Italia, dare la possibilità a ciascuno di esprimere il proprio punto di vista, rappresenta un elemento vitale di ogni democrazia”.

La storia di Arianna

“Siamo consapevoli e motivate. Sono una donna che ama l'azione”: a parlare sulle pagine del Corriere della Sera è Arianna Amadori, una delle 10 dieci 'prescelte' che da oggi entra nei Reparti Mobili della Polizia di Stato. Di origini veneto-romagnole, mamma 43enne di due figli, Arianna si racconta come una donna pratica e senza paura, pronta a svolgere al meglio questo difficile compito: “Come mi raccomando coi figli, un pizzico di paura è necessaria. Salva la vita. Paura intesa come concentrazione. Mai la boria, mai la leggerezza. Ora, non vorrei sembrare una professoressa: non lo sono, ho parecchio da imparare, ma resto convinta che la forza del Reparto mobile sia la squadra e che una donna in determinate situazioni possa aiutare. Per la nostra empatia, per la possibilità che un manifestante, magari sì e magari no, abbia un’esitazione prima di passare all’attacco nel vedere davanti a sé una donna. Che può essere sua moglie, sua sorella, sua mamma”.

Un primo passo verso un inserimento progressivo,  per quell'ammodernamento che tanto serve alla nostra amministrazione. Intanto, un grande in bocca al lupo a queste prime dieci donne coraggiose


 

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