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Venerdì, 29 Marzo 2024
Crolli

Ponte Morandi, perché il video "segreto" del crollo non è stato ancora diffuso

Non c’è stata nessuna manomissione nel video di Autostrade. Ma la Procura è in possesso di un altro filmato che per ora non può essere reso pubblico

Il black out delle telecamere di Autostrade, che non hanno ripreso il momento del crollo Morandi, non è stato causato da una manomissione. Nessuna anomalia è stata riscontrata negli accertamenti eseguiti dalla squadra mobile di Genova sul video, che si interrompe per un blackout. Le telecamere non sarebbero state funzionanti a causa di un problema alla centralina che alimentava l'impianto.

Secondo quanto emerso dall'esame della prima telecamera, quella fissata dal lato ponente e puntata sul viadotto, già dal mattino del 14 agosto, forse per via del maltempo, si erano verificati problemi di alimentazione alla cabina elettrica collegata alle telecamere. 

I video in possesso della Procura

Intanto i pm di Genova hanno acquisito i video di telecamere fisse presenti in Val Polcevera, tra cui quello di un’azienda di corso Perrone, vicino Ponte Morandi, che riprende chiaramente il momento del crollo del viadotto autostradale. Ma il video per il momento non può essere diffuso per motivi investigativi. 

"Abbiamo dei video utili – ha ammesso il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi – poi ci sono diversi cittadini che hanno descritto alla polizia giudiziaria cos’hanno visto e sono tanti".

"E’ estremamente importante – ha sottolineato il procuratore riferendosi al video del momento del crollo – che se c’è qualcosa, quel qualcosa non sia conosciuto o conoscibile da eventuali testimoni, così non c’è la possibilità che possa influenzare la descrizione dei fatti". "Questo – ha concluso – consente anche di tagliare fuori eventuali mitomani che potrebbero fornire ricostruzioni fantasiose".

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Un filmato riprende il momento del crollo

Secondo Il Fatto Quotidiano, il filmato registrato dalle telecamere dell'azienda di corso Perrone riprende chiaramente il momento del crollo. Ma per ora il video resterà nelle disponibilità esclusiva della Procura. "Se i vari testimoni oculari che stiamo sentendo le vedessero rischierebbero di raccontarci una versione inquinata di come sono andate esattamente le cose - ha detto il procuratore al Fatto -. E così ci permette anche di escludere mitomani che possano inventarsi le cose". 

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