Dopo Genova l'Italia si scopre fragile: tutti i ponti a rischio crollo (secondo il Codacons)
Partendo dal caso del ponte crollato a Genova l'attenzione si è spostata tuttavia anche su tutte le infrastrutture che in Italia hanno raggiunto il "fine vita" e che necessitano di interventi urgenti di manutenzioni straordinaria. La denuncia dell'associazione dei consumatori
I ponti a rischio in Sardegna
Il Codacons lancia un'allerta sullo stato delle infrastrutture che sussistono nella Regione Sardegna e indica alcuni manufatti che necessiterebbero di verifiche e indagine per accertarne il livello di sicurezza:
- Cavalcavia SS131, Mesu Mundu
L'Associazione chiede il blocco dei mezzi pesanti su questo cavalcavia/viadotto per 30 giorni, così da dare modo ai tecnici di provvedere alle necessarie verifiche sullo stato e la sicurezza della struttura. E impiego del genio militare - non di privati - per realizzare a stretto giro le verifiche necessarie insieme ai gestori, così da minimizzare l'impatto sul traffico.
In questo senso il Codacons ha deciso di diffidare il prefetto di Sassari. A lui, chiamato in causa quale responsabile diretto della sicurezza pubblica, l'Associazione chiede di disporre un blocco “temporaneo” per alleggerire il traffico sul viadotto a rischio.
"Una necessità che s'impone alla luce dei fatti per dar modo di svolgere un'attenta opera di monitoraggio e valutazione del rischio, con disagi minimi per l'economia e il commercio (vista la possibilità per gli autotrasportatori di individuare percorsi alternativi, come accade normalmente allorché i sindaci vietano il passaggio dei TIR nel loro Comune).
Il Codacons mette il suo staff legale a disposizione dei cittadini sardi che vogliano segnalare situazioni di ponti e viadotti a rischio".
Per contattare l'Associazione basta scrivere all'indirizzo info@codacons.it, o – dal 20/8 – contattare il numero verde 800.582493.