"Meno caccia F35 più scuola": flash mob dei professori al Ministero dell'Istruzione
Dopo il blitz di domenica 21 ottobre, ancora proteste a Roma contro la legge di stabilità e i tagli a scuola e università
Dopo il primo flash mob a sorpresa di domenica 21 ottobre, professori e docenti sono toranti sotto il Ministero dell'Istruzione, a Roma, per "protestare contro la legge di stabilità che prevede l'aumento delle ore di insegnamento da 18 a 24".
Centinaia di docenti delle scuole medie e superiori domenica mattina sulle gradinate del dicastero hanno scritto "scuola pubblica" con le carote. Un modo, questo, per ricordare la poco felice uscita del ministro Profumo: "Con la scuola, bisogna usare il bastone e la carota".
"MENO F35" - Con le penne rosse sollevate in aria, libri e compiti in classe tra le mani, i professori chiedono in coro: "scuola pubblica". "Questa settimana c'é stata una campagna di disinformazione sulla legge di stabilità. La Commissione Cultura non ha dato nessun parere sull'aumento delle ore di insegnamento e non è sicuro che questo provvedimento verrà ritirato, come è stato annunciato", ha detto al megafono uno dei coordinatori del movimento degli insegnanti, Alessandro Natalini.
I professori hanno organizzato il flash mob al ministero "senza simboli sindacali o politici". Si sono dati appuntamento attraverso "un tam tam sui social network" e il canale youtube nato in questi giorni "Teacherpridetv". Hanno appesi al collo cartelli con su scritto "Io sono choosy verso i tagli alla scuola: no alle 24 ore", "no al concorso truffa" e, contro i tagli alla scuola, chiedono "meno F35 e più scuola". 
PRESIDIO SETTIMANALE - Vogliamo che il presidio dei professori davanti al Miur diventi permanente: vogliamo ritrovatrici qui ogni domenica finché non ci sarà chiarezza". Hanno sottolineato i manifestanti. Nuovo appuntamento dunque domenica 4 novembre alle 11.
"Vista la concomitanza con l'anniversario per l'Italia della fine della Prima Guerra Mondiale - spiega uno dei coordinatori, Alessandro Natalini - domenica prossima chiederemo più scuola e meno F35, per i quali si prevede una spesa di 15 miliardi". Al presidio, ricorda Natalini, sono invitati "tutti. Il 10 novembre invece ci saranno manifestazioni cittadine in tutta Italia". (da Roma Today)