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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Un precario scrive a Mattarella: "Non firmi la riforma della scuola"

Si avvicina lo sciopero della scuola e uno dei precari scrive al presidente della Repubblica, per chiedergli di non firmare il provvedimento. Intanto Renzi risponde: "Illustrerò la legge prima degli scioperi"

Tutto comincia il 23 aprile, con un flashmob serale nelle piazze italiane. Poi ci sarà lo sciopero dei sindacati minori e le relative manifestazioni: il 24 a Roma il corteo dei precari della scuola attraverserà la capitale. Poi la data più importante annunciata dai sindacati confederali: il 5 maggio sciopero e manifestazione. I precari della scuola non ci stanno, a loro proprio la riforma non sta bene, soprattutto perché non garantirà tutte le assunzioni.

Da una parte ci sono i precari del concorsone del 2012, che il premier ha definito "idonei" ma che in realtà hanno passato le prove e semplicemente stanno ancora aspettando di iniziare a lavorare. Dall'altra ci sono quelli delle graduatorie ad esaurimento (Gae) in cui sono confluiti una parte dei 150mila insegnanti che avrebbero diritto al posto fisso e alla cattedra, perché hanno vinto altri concorsi pubblici per titoli ed esami. La loro graduatoria dovrebbe "esaurirsi" ma la #buonascuola vorrebbe eliminarla. 

9 aprile 2011: precari in piazza. Le foto

Luigi è uno di loro: 41 anni, palermitano proprio come il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a cui ha deciso di scrivere. Parole chiare e determinate, di chi è stanco di aspettare:

Le scrivo perché è in atto un attacco alle basi della nazione, contro la scuola statale, orgoglio italiano sino a qualche decennio fa, adesso alla mercé di un disegno di legge che trasformerebbe uno dei luoghi più preziosi della nostra cultura in limbo senza speranza. Il governo ha presentato un disegno di legge con criticità altissime in ogni suo ambito. Lo ha presentato come rivoluzionario ma agli occhi di tutti sembra solo reazionario.

Luigi sa bene di che parla e passa in rassegna tutte le criticità che secondo lui possiede la riforma. La prima riguarda le assunzioni, che anche se ci saranno non saranno sufficienti: "Il governo ha promesso 100 mila nuovi posti a tempo indeterminato ma ha nascosto fra i comma diverse trappole. Le assunzioni non chiuderanno una pagina drammatica del precariato ma ne apriranno un'altra ancor più grave. Non tutti gli iscritti nelle graduatorie ad esaurimento, infatti, saranno assunti, molti resteranno senza incarico e soprattutto saranno buttati fuori dalle Gae, che il 1 settembre 2015 saranno eliminate. Nel piano assunzioni previsto dal governo, inoltre, non son previsti gli educatori e gli Ata (che con i docenti mandano avanti la scuola)". Ma le critiche di Luigi, che parla anche a nome dei suoi colleghi delle Gae, non finiscono qui: "La criticità del piano assunzionale è legata a doppio filo con il potenziamento del potere dato ai dirigenti scolastici che avranno fra le mani non solo la gestione della scuola ma anche la scelta dei docenti e, cosa davvero preoccupante, la possibilità di licenziamento degli stessi. La scuola deve essere il centro della conoscenza e della libertà di pensiero. Bisogna garantire il rispetto della libertà d'insegnamento e della funzione docente come secondo l'articolo 33, primo comma, della costituzione italiana: 'L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento'". 

Prof e studenti in piazza: "Ministro non idoneo"

Secondo Luigi quello che succederebbe sarebbe drammatico non solo per i precari, ma per l'intero sistema scolastico: "Non siamo favorevoli a finanziamenti privati, da parte di attori esterni, che potrebbero poi vantare pretese sulle decisioni prese in sede collegiale, sulla formazione, sulla gestione di progetti e spazi, nonché creare differenze abissali da luogo a luogo". Quello che in poche parole chiede a Matterella è di non firmare il ddl: "Lei è la nostra barriera contro la disfatta, Presidente. È l'ultimo baluardo della legge, è l'ultima speranza di poter avere un futuro sereno. Migliaia e migliaia di docenti precari sono nelle sue mani". 

LA RISPOSTA DI RENZI - Intanto il premier Matteo Renzi ha annunciato che scriverà una lettera a tutti i docenti italiani per illustrare la riforma della scuola. La missiva sarà consegnata entro il 5 maggio, giorno dello sciopero indetto dai sindacati del settore. Entro maggio, inoltre, i circoli del Pd saranno mobilitati per un giorno di informazione sul disegno di legge.

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