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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Il presidente dell'associazione per la ricerca sul cancro "ha causato 50 tumori"

Al via il terzo processo contro la Pirelli per l’esposizione all’amianto degli operai di due stabilimenti di Milano. Tra gli imputati Piero Sierra, consigliere d’amministrazione dell’azienda e dal 2005 presidente dell’associazione italiana ricerca sul cancro

Di nuovo al via un processo contro la Pirelli per i nuovi cinque casi di tumori dovuti all'esposizione all'amianto, portati in tribunale dal pubblico ministero Maurizio Ascione. Gli imputati sono gli stessi degli altri processi: dieci dirigenti dell'azienda, membri del consiglio di amministrazione dal 1979 al 1989. Tra questi anche Piero Sierra, 79 anni, che dal 2005 è presidente dell'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc), oltre che essere ancora presente nel consiglio di amministrazione delle principali sedi Pirelli. Le accuse sono di lesioni e omicidio colposo, per non aver adottato sistemi di prevenzione e di protezione degli operai dalle esposizioni alle fibre di amianto.

LA REPLICA DELL'AIRC - "L’esposizione di tutti i casi di mesotelioma oggetto del procedimento è cominciata prima della metà degli anni ’70 e spesso negli anni ’40-‘60. Di conseguenza, vanno riferiti agli anni ’40-’60, fino agli anni ’70. L’ipotesi che anche le più modeste esposizioni negli anni più recenti, e in particolare durante gli anni in cui i dirigenti coinvolti si sono avvicendati, possano avere avuto un ruolo nel causare o anche 'anticipare' il singolo caso di mesotelioma, rispetto alle elevate esposizioni del periodo precedente, non viene ritenuta attendibile da esperti internazionali" così l'Airc difende il suo presidente dalle accuse, sottolineando di aver fatto "un’attenta verifica scientifica dei contenuti del procedimento" e  di aver fondato "le proprie valutazioni sulla base del parere competente e neutrale di autorevoli esperti in materia".

In tutto sono 50 i lavoratori malati o deceduti al centro dell'inchiesta che ha portato all'apertura dei processi, che insieme ai loro familiari si sono costituiti parte civile. Con loro anche la regione Lombardia, l'Asl di Milano, Cgil, Medicina Democratica, l'associazione esposti amianto e il "Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio" di Sesto S. Giovanni.

39 invece sono i morti, 35 per mesotelioma pleurico, tumore che, come si legge proprio sul sito dell'Airc, è causato principalmente dall'esposizione all'amianto. Per il primo processo la Pirelli ha già risarcito le famiglie di 22 operai e la regione Lombardia: un ammontare medio di 25mila euro per paziente, a titolo di rimborso per le spese sostenute dal sistema sanitario per curarli. Per il secondo iniziato il 26 novembre scorso, sono in corso alcune trattative tra i legali dei familiari e dell'azienda

Secondo un rapporto dell'Asl di Milano stilato nel 2006 negli stabilimenti Pirelli l'amianto fino alla fine degli anni '80 era usato per coibentare tubi e macchinari. Inoltre era presente anche in un talco utilizzato nella produzione dei cavi. Dopo che la sostanza è stata dichiarata fuori legge la Pirelli ha avviato 130 cantieri di bonifica. La difesa sostiene che sono sempre state adottate tutte le misure di prevenzione.

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