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Venerdì, 29 Marzo 2024
ECONOMIA

"In Italia pressione fiscale al 53%"

L'allarme di Luigi Giampaolino, presidente della Corte dei Conti: evasione grave e pressione fiscale insostenibile. "L'economia sommersa vale fino al 18% del Pil"

Da un lato, l'evasione. Dall'altro, una pressione fiscale divenuta ormai insostenibile. E' questo il quadro, preoccupante, tracciato dalla Corte dei Conti sulla situazione italiana. A denunciarlo è il presidente della Corte, Luigi Giampaolino, intervenuto in un'audizione in Parlamento. 

"L'evasione fiscale continua ad essere un problema molto grave - ha attaccato Giampaolino - ma a preoccupare ancora di più sono le divisioni su un tema come quello del contrasto al fenomeno". Un'azione "che per sua natura dovrebbe costituire elemento di piena condivisione e concordanza".

"La pressione fiscale effettiva - ha continuato il presidente della Corte dei Conti - si è impennata fino al 53%". E non è tutto. A causa della crisi economica si è arrivati al "ricorso ad una sorta di finanziamento improprio delle attività economiche attraverso il mancato pagamento di tributi per lo più Iva e contributi". Un fenomeno "in crescita". 

Il fenomeno dell'economia sommersa, ha spiegato Giampaolino, "ha dimensioni rilevanti: fino al 18% del Pil e colloca il nostro Paese al secondo posto nella graduatoria internazionale guidata dalla Grecia". 

Per quanto riguarda l'Iva resta elevata la "propensione a non dichiarare" con una sottrazione di imposta nel 2011 di 46 miliardi di euro. E "molto grave" resta anche l'evasione dell'Irap. Nell'insieme dei due tributi "il vuoto di gettito creato dall'evasione stimato dall'Agenzia delle Entrate ammonterebbe nel solo 2011 a 50 miliardi". Una vera tragedia, insomma. 

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