Prete arrestato in Vaticano: "Viaggi pastorali all'estero per festini con minori"
Le autorità vaticane si stanno concentrando su alcuni viaggi in Germania, almeno tre, fatti da monsignor Wesolowski. A Francoforte il nunzio cercava siti specializzati per scambio di materiale pedopornografico e incontri
ROMA - Non solo Santo Domingo. Ma anche Germania e altre Nazioni in giro per l'Europa. Sembrerebbe davvero essere parte di un enorme rete internazionale di pedofili, monsignor Jozef Wesolowski, l'ex nunzio apostolico a Santo Domingo arrestato nei giorni scorsi in Vaticano e attualmente agli arresti domiciliari nella Santa Sede.
La sensazione che il religioso fosse coinvolto in qualcosa di "grosso" gli inquirenti l'avevano avuta già analizzando il suo computer: centomila file di foto e video di bambini in atteggiamenti sessuali e altri quarantacinquemila cancellati. Ma la paura è che l'abisso possa essere più profondo di quanto la gendarmeria vaticana si aspettasse. L'attenzione degli investigatori ora si sta concentrando su alcuni spostamenti dell'ex nunzio, che destano qualche sospetto.
Come quando, tra il 2011 e il 2013, Wesolowski ha soggiornato tre volte a Francoforte e in tutti e tre i casi sul suo pc sono rimaste tracce di accessi a siti specializzati in appuntamenti gay per cercare compagnia e scambiare materiale pedopornografico. Il sospetto è che il monsignore si recasse all'estero per partecipare a incontri a "luci rosse" con minori, provando a nascondere la sua doppia vita con viaggi pastorali.
Ad inchiodarlo al momento sono le testimonianze di tre bambini dominicani, anche se i minori abusati durante gli anni di lavoro a Santo Domingo sarebbero almeno una decina. I minori hanno spiegato di non sapere che "quell’uomo era un prete, lui non ce lo ha mai detto.
Ci portava - hanno raccontato - in una casa che aveva affittato a Boca Chica. Eravamo quattro o cinque, ci faceva stare tutti insieme e poi voleva sempre farci stare con lui".
