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Sabato, 20 Aprile 2024
Il caso

Preti pedofili: "Noi vescovi non abbiamo l'obbligo di denunciare"

E' una scelta che fa discutere quella della Conferenza episcopale italiana: "Il vescovo non è un pubblico ufficiale". Quindi la precisazione di Bagnasco: "L'obbligo morale è ben più forte dell'obbligo giuridico

Il vescovo, non rivestendo la qualifica di pubblico ufficiale, non ha l'obbligo giuridico, salvo il dovere morale, di denunciare all'autorità notizie riguardanti casi di abusi su minori da parte dei sacerdoti

Sono le linee guida della Cei sul comportamento dei prelati per i casi di pedofilia negli ambienti ecclesiastici. I vescovi, però, devono avere "speciale cura" nel valutare i candidati al sacerdozio.

Per i vescovi, insomma, non c'è nessun obbligo, ma solo il dovere "di contribuire al bene comune" attraverso la denuncia di notizie a proposito di abusi sessuali da parte dei sacerdoti nei confronti di minori, secondo quanto si legge nelle "linee guida" rese note dalla Cei. Lo stesso documento sottolinea però che i vescovi devono dedicare un'attenzione particolare nel discernimento vocazionale di coloro che si presentano per il sacerdozio o per entrare nella vita consacrata.

A tal riguardo, la stessa conferenza episcopale sottolinea l'importanza di una "rigorosa attenzione allo scambio di informazioni sui candidati al sacerdozio che si trasferiscono da un seminario all'altro".

BAGNASCO PRECISA - "Non è assolutamente un no alla denuncia ma risponde a un'attenzione verso le vittime, i loro sentimenti, i loro drammi interiori e risponde a ciò che i genitori ritengono meglio per il bene dei propri figli e della famiglia". Lo ha detto il presidente della Cei e arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, commentando sabato, a margine di un convegno nel capoluogo ligure, le linee guida della Cei sulla non obbligatorietà della denuncia nei casi di pedofilia da parte di religiosi.

Secondo Bagnasco "si può decidere" se denunciare o meno i casi di pedofilia "a seconda della posizione dei familiari delle vittime. Questo rientra in un contesto più ampio, in cui il punto fondamentale è la cooperazione con l'autorità giudiziaria. Per noi - ha concluso il porporato - l'obbligo morale è ben più forte  dell'obbligo giuridico".

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