Spese pazze in Piemonte: dieci consiglieri a processo
Imputazione coatta per una decina di ex consiglieri regionali del Piemonte nell'inchiesta sui "rimborsi facili". Il provvedimento riguarda fra gli altri anche due assessori della giunta di Sergio Chiamparino
ROMA - La vicenda giudiziaria è stata ribattezzata "Rimborsopoli" e vede coinvolti quasi tutti gli ex consiglieri regionali della legislatura di Roberto Cota in Piemonte, per peculato, ovvero per avere usato le risorse della Regione non per fini istituzionali ma personali, come pranzi e cene. E oggi il giudice per l'udienza preliminare Roberto Ruscello del tribunale di Torino ha ordinato l’imputazione coatta per alcuni consiglieri regionali del centrosinistra, tra cui due assessori della giunta guidata da Sergio Chiamparino.
Si tratta di Aldo Reschigna (Pd), vicepresidente e assessore al Bilancio, e Monica Cerutti (Sel), con delega all’università e al diritto allo studio. I politici dovranno quindi essere processati, così come i loro ex colleghi di centrodestra. Ruscello ha dato alla procura di Torino dieci giorni a partire da oggi per formulare il capo di imputazione.
Di tutte le richieste di archiviazione presentate dalla procura di Torino, il gip Roberto Ruscello ne ha accolte solo sei, fra cui quella dell’ex governatore Mercedes Bresso, oggi europarlamentare. L’imputazione coatta riguarda anche il segretario regionale del Pd, Davide Gariglio, oggi capogruppo dei democratici a Palazzo Lascaris.
E domani, a Torino, si aprirà il processo per l’ex governatore Roberto Cota e per ventiquattro ex consiglieri (in maggioranza di centrodestra). Gli unici politici "salvi", per i quali il gup Ruscello ha accettato la richiesta di archiviazione dei pm Enrica Gabetta e Giancarlo Avenati Bassi, sono Gianna Pentenero, del Pd, attuale assessore all’Istruzione e Wilmer Ronzani, Rocco Muliere e Nino Boeti e Giuliana Manica, consiglieri regionali del Pd e appunto Mercedes Bresso, ex presidente della Regione Piemonte.