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Mercoledì, 24 Aprile 2024
PROCESSI / Milano

Processo alla "coppia dell'acido", in aula la vittima di Alex e Martina

Stefano Savi fissa negli occhi il suo aggressore, Alexander Boettcher. E lui che resta impassibile senza abbassare lo sguardo. È stato questo il momento clou dell'udienza del processo che vede il giovane tedesco, già condannato a 14 anni, accusato di altri due agguati simili

MILANO - La vittima, Stefano Savi, che con il volto sfregiato dall'acido guarda fisso negli occhi il suo aggressore, Alexander Boettcher. E lui che resta impassibile senza abbassare lo sguardo. È stato questo il momento clou dell'udienza del processo che vede sul banco degli imputati il broker tedesco già condannato a 14 anni di carcere insieme all'amante Martina Levato per un'aggressione con l'acido e ora sotto accusa per altri due agguati analoghi. 

LA VITTIMA - Savi, lo studente aggredito dalla cosiddetta "coppia diabolica" all'alba del 2 novembre scorso, mentre stava facendo ritorno a casa dopo una serata trascorsa con gli amici, è voluto essere presente in aula all'udienza. Quando è passato accanto alla gabbia riservata ai detenuti dove era rinchiuso il broker tedesco, ha guardato fisso negli occhi il suo aggressore il quale, con fare impassibile, ha risposto allo sguardo. 

SCAMBIO DI PERSONA - Secondo Maria José Falcicchia, dirigente della Polizia di Stato che ha condotto le indagini, "Savi ha avuto la sfortuna di frequentare gli stessi locali e le stesse discoteche frequentate da Giuliano Carparelli", vero obiettivo della "coppia diabolica" rimasto a sua volta vittima di un agguato il 15 novembre 2014. Il problema, ha evidenziato ancora la dirigente di polizia, è che "Savi somiglia fortemente a Giuliano Carparelli, hanno viso e corporatura molto simili". 

"LA COPPIA DIABOLICA" - Falcicchia ha poi definito la "coppia diabolica" e il presunto complice Andrea Magnani come "una vera e propria associazione a delinquere", come testimoniato dalla "disponibilità di carte di credito, di strumenti economici e di tutto quello che serviva per portare a termine gli agguati nei confronti di vittime predestinate". 

LE ALTRE DUE AGGRESSIONI - Delle tre aggressioni con l'acido che si sono susseguite tra il 2 novembre e il 28 dicembre 2014, "il filo conduttore è stato il fatto di aver avuto incontri o rapporti sessuali con Martina Levato". Dall'investigatrice anche una precisazione sul ruolo del presunto complice Andrea Magnani "che utilizza le sue carte di credito per acquistare acido solforico concentrato".

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