rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Processo Ruby

Lele Mora ammette: "Ad Arcore abuso di potere e degrado"

Processo Ruby 2. E' il giorno delle dichiarazioni spontenee di Lele Mora. L'ex manager dei vip in aula prende le distanze e smentisce Berlusconi. Poi, davanti alla stampa, prova a ritrattare

MILANO - Oggi è il giorno di Lele Mora e delle sue dichiarazioni spontanee al processo "Ruby 2". E prima di iniziare a raccontare la "sua" verità, l'ex manager dei vip ha voluto chiedere "scusa" ai giornalisti, in particolare al conduttore di Piazza Pulita, Corrado Formigli. "Mi vergogno di tante polemiche che ho fatto in passato contro i giornalisti e i comunisti e voglio chiedere scusa, senza se e senza ma". L'ex manager dei vip ha detto di voler "uscire da questa bufera infernale che mi ha tolto la luce".

Ed ecco la sua versione dei fatti. Lele Mora ammette di avere accompagnato ad Arcore, nella residenza di Silvio Berlusconi, le ragazze ma dice di "non averle mai condizionate: non ho mai voluto giudicare queste ragazze. Non contesto e non ho mai contestato l'attività dei pubblici ministeri, rispetto l'attività delle indagini. E' vero che ho partecipato alle feste, è vero che ho accompagnato le ragazze alle cene ed è vero che ho avuto dei prestiti da Berlusconi tramite Emilio Fede per salvare la mia società".

"Ieri su un quotidiano ho letto queste parole (per descrivere il caso Ruby, ndr): dismisura, abuso di potere e degrado. E' vero, così è stato". E "io ne sono stato passivo concorrente". Ma "oggi - aggiunge Mora in tribunale - non voglio più mangiare cibo avariato. Lascio ai miei difensori, nel rispetto dell'istruttoria il compito di chiarire".

DIETROFRONT FUORI DALL'AULA - Fuori dall'aula di tribunale, Lele Mora,fa retromarcia parlando con i cronisti, rispetto a quanto detto stamattina nelle sue dichiarazioni spontanee. "Forse - ha detto - ho sbagliato, dicendo che potesse esserci prostituzione, forse non c'è mai stata. Ho riportato solo le frasi di un giornale". Parlando delle cene di Arcore, Mora ritratta su quel "degrado, abuso di potere e dismisura" di cui aveva parlato: "Ad Arcore - ha detto - non c'è stato nulla di male, sono un amico". Nel testo delle sue dichiarazioni spontanee si legge però testualmente: "Ho letto ieri su un grande quotidiano come vi siano tre parole per definire quanto è successo e quanto sia a vostro giudizio oggi: dismisura, abuso di potere e degrado. E' vero, così è stato".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lele Mora ammette: "Ad Arcore abuso di potere e degrado"

Today è in caricamento