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Sabato, 20 Aprile 2024
Processo Ruby

Processo Ruby, il Pdl contro la Boccassini: "Vuole cacciare Berlusconi"

Continua la guerra fra il Popolo della Libertà e la magistratura. Dopo la requisitoria della Boccassini, Pdl scatenato. Brunetta: "Il pm è nazista". Berlusconi: "Povera Italia"

Sei anni per prostituzione minorile e concussione, oltre all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. E' questa la richiesta di condanna formulata dal pm Ilda Boccassini nei confronti di Silvio Berlusconi, nell'ambito del processo Ruby. Una richiesta che arriva al termine di una requisitoria dura per l'ex premier. Il Popolo della Libertà, però, non ci sta e si stringe attorno al suo leader. Nel mirino dei deputati e senatori Pdl, manco a dirlo, proprio il pubblico ministero milanese. 

"TEOREMI E FALSITA'" - Pubblico ministero accusato, naturalmente, anche dal diretto interessato che ha affidato ad una nota il suo commento. "Non mi è stato possibile ascoltare la requisitoria. Ho letto le agenzie - ha spiegato Silvio Berlusconi - Teoremi, illazioni, forzature, falsità ispirate dal pregiudizio e dall'odio, tutto contro l'evidenza, al di là dell'immaginabile e del ridicolo. Ma tutto è consentito sotto lo scudo di una toga. Povera Italia!''

"VOGLIONO BERLUSCONI FUORI DALLA POLITICA" - "La dottoressa Boccassini ha gettato la maschera. La sua ricostruzione, basata sul 'non poteva non sapere', è assolutamente fragile, inconsistente, e smentita dall'andamento del processo e dai testimoni chiave. La richiesta contro Silvio Berlusconi appare dunque spropositata, assurda e surreale". Lo dice Daniele Capezzone, Presidente della Commissione Finanze della Camera e Coordinatore dei dipartimenti Pdl. "E' evidente - continua - che l'ala militante della magistratura vorrebbe Silvio Berlusconi fuori dalla politica. Non riuscendo a batterlo nelle urne, in campo aperto e con metodo democratico, si cerca dunque di 'sopperire' per via giudiziaria. Ma, come il Presidente Berlusconi ha spiegato a Brescia, costoro non ce la faranno: non lo consentiremo noi, e non lo consentiranno i milioni di italiani che hanno scelto e continueranno a scegliere la leadership di Berlusconi". 

"REQUISITORIA NAZISTA" - Subito a difesa di Berlusconi, uno dei suoi "compagni" storici, Renato Brunetta. "A me sembra un processo farsa, fatto di nulla, con dispendio di risorse pubbliche spaventoso e una requisitoria che ha avuto dei tratti nazisti rispetto alla signorina Ruby", ha detto il capogruppo del Pdl. Brunetta ha poi allargato lo sguardo al governo, assicurando che non ci saranno problemi: "Non credo che le farse intacchino cose serie come l'Imu e la cassa integrazione, le farse sono farse".

"OFFENSIVA INACCETTABILE" - Sulla stessa lunghezza d'onda il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri. "La forma e la sostanza della requisitoria del pm di Milano confermano l'evidente ostilità nei confronti di Silvio Berlusconi - ha attaccato Gasparri - Prosegue il tentativo della cancellazione di un leader che non si riesce a battere per via elettorale e democratica. Non siamo sorpresi, ma siamo sempre più convinti che si tratti di un'offensiva inaccettabile. Berlusconi non sarà eliminato dalla politica".  

"RISCHIESTA FUORI DALLA REALTA'" - Alla fine della requisitoria ha preso la parola anche Nicolò Ghedini, legale di Berlusconi. E' una richiesta di condanna "altissima per il fatto storico contestato", ha detto l'avvocato. "La richiesta di condannare Berlusconi a sei anni è sconnessa dalla realtà processuale - ha continuato - La Procura ha dato solo indicazioni parziali, senza riscontri. In pratica, i pm hanno parlato di un altro processo, non di questo"

"I GIUDICI NON SI FARANNO CONDIZIONARE" - Di diverso avviso, invece, Antonio Di Pietro. "Abbiamo ascoltato con rispetto e attenzione la requisitoria dell'accusa, adesso, se fossimo realmente in uno Stato di diritto, dovremmo limitarci ad ascoltare con altrettanta attenzione anche l'arringa della difesa. Purtroppo nel nostro Paese ciò non è possibile", questa la riflessione del leader Idv. Che continua:"Già da giorni Berlusconi e i suoi continuano a propinarci la loro versione a reti unificate e a rilasciare dichiarazioni martellanti contro i giudici, esercitando così la solita pressione psicologica, arrivando addirittura a trasmettere, ancor prima della requisitoria, uno speciale televisivo per inculcare all'opinione pubblica una versione falsata dei fatti". Di Pietro, però, ha piena fiducia nella magistratura: "La nostra Costituzione - aggiunge - garantisce l'indipendenza della magistratura, e per questo siamo certi che anche i giudici non si lasceranno intimidire da questi attacchi verbali di tipo squadrista, nè si faranno condizionare dai processi mediatici realizzati ad arte dal Cavaliere".

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