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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

In cattedra con falsi diplomi: indagati 33 professori

I casi sono stati riscontrati in diverse zone d'Italia, anche se tutte le persone finite sul registro degli indagati sono originarie della provincia di Cosenza 

Pur non avendo nessun tutolo per farlo, avevano ottenuto una cattedra e insegnacano in diverses scuole d'Italia con documenti e attestati falsi: nei confronti di 33 persone, tutte originarie della provincia di Cosenza, la Procura locale ha emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari con l’accusa di falsità ideologica commessa dal privato e falsità materiale in atto pubblico.

Le indagini sono state avviate dai carabinieri nell’ottobre del 2016: secondo gli inquirenti è stato accertato un sistema, diffuso sull’intero territorio nazionale, che avrebbe consentito la falsificazione e l’utilizzo di diplomi apparentemente rilasciati da istituti magistrali statali e paritari della provincia di Cosenza, oltre che da scuole di specializzazione per l’insegnamento di sostegno agli alunni portatori di handicap, concessi dall’Istituto nazionale scuole e corsi professionali di Cosenza.

I documenti falsificati, spiega la Procura in una nota, sono stati adoperati dagli indagati in varie zone d’Italia per l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento e d’istituto, preliminari all’assunzione come insegnanti in scuole primarie e dell’infanzia. In particolare i diplomi di specializzazione risultano rilasciati successivamente alla chiusura dell’istituto in cui sarebbero stati conseguiti. I carabinieri di Cosenza, oltre ad accertare il mancato conseguimento del titolo di studio dichiarato, nei giorni scorsi hanno sequestrato negli istituti scolastici interessati i diplomi originali contraffatti: 13 di istituto magistrale e 22 di specializzazione per l’insegnamento di sostegno.

Come conseguenza dei risultati delle indagini alcuni dirigenti scolastici hanno adottato provvedimenti di sospensione nei confronti di insegnanti regolarmente assunti sulla base di titoli risultati poi falsi. “Le risultanze dell’indagine hanno portato alla luce una situazione di indubbia gravità ove si consideri che fino ad oggi gli indagati hanno svolto attivita di insegnamento in assenza dei titoli necessari, dei requisiti richiesti e della formazione adeguata”, ha commentato il procuratore di Cosenza Mario Spagnuolo.

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