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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il racconto dell'orrore / Roma

Ragazzini abusati dal prof di religione: "Violenze in gita o in casa famiglia e regali per stare zitti"

L'indagato ha 46 anni ed è ai domiciliari. Era anche vicepreside di un istituto superiore. Almeno 4 le vittime accertate. Il giudice: "Incapace di controllare gli impulsi. Senza scrupoli, agiva in virtù della fiducia accordata"

I campus estivi e le gite erano la sua "occasione", il momento "perfetto" per abusare de ragazzini che gli erano stati affidati. Ma quando uno di loro, ormai maggiorenne, ha trovato il coraggio di parlare è emerso l'orrore. Un professore di religione di Tivoli è stato arrestato ed è ai domiciliari con il braccialetto elettronico con l'accusa di violenza sessuale aggravata. Per anni avrebbe abusato di ragazzini a lui affidati. Almeno 4 le vittime accertate, ma si teme siano di più.

M. C., questo il nome dell'insegnante di religione indagato di quattro casi di abusi sessuali sui minori. Nominato presidente dell'Associazione Cattolica della Diocesi di Tivoli l'8 dicembre del 2016, per il triennio 2017-2020, come si legge sul portale activoli.it, era stato prima dell'incarico nel comune della provincia nord est della Capitale, responsabile nazionale Azione Cattolica Ragazzi dal 2005 al 2011 e segretario diocesiano nel triennio 2013-2016. "Il ruolo di Presidente diocesano - si leggeva al momento dell'annuncio della nomina - è sempre carico di tante responsabilità e difficoltà da superare. Per questo ci uniamo nella preghiera, per accompagnare Mirko in questo nuovo cammino con l’augurio di un servizio fecondo alla nostra Associazione diocesana".

L'indagato, sospeso nel frattempo dall'insegnamento, lavorava in una casa famiglia di Roma che si occupa di minori vittime di abusi. È stato anche vicepreside di un istituto superiore della zona di Tivoli e ha ricoperto diversi incarichi sia da laico all'interno della struttura ecclesiale sia in un'associazione religiosa che si occupa di minorenni vittime di abusi.

I ragazzini abusati durante campus e gite 

L'indagine della Procura di Tivoli e della polizia che ha portato agli arresti domiciliari del docente è scattata dopo la denuncia di una delle vittime nel marzo scorso. Il ragazzo, ora maggiorenne, ha raccontato cosa ha subito e sono partiti gli accertamenti.

Almeno quattro, come detto, le vittime accertate. Tutti ragazzini minorenni all'epoca dei fatti e tre di loro avevano meno di 14 anni. Le violenze sarebbero avvenute a Loreto, Guidonia, Tivoli. Alcuni episodi nel corso di campus e gite, altri all'interno della casa famiglia dove l'indagato aveva il ruolo di educatore. 

Nell'ordinanza di custodia si precisa che "le vittime, abusate in contesti indipendenti, hanno fornito descrizioni analoghe su quanto accaduto, in epoche e luoghi diversi, anche in campi scuola tenuti dall’associazione religiosa nella quale l’indagato ricopriva un incarico apicale".

Segnalazioni ignorate dalle autorità religiose

In base a quanto riferito dal procuratore di Tivoli Francesco Menditto nel corso di una conferenza stampa, almeno due segnalazioni di abusi arrivate negli anni alle autorità religiose non sono mai state trasmesse all'ufficio giudiziario. 

Dalla Procura spiegano che l'indagine è stata resa nota proprio a tutela di altre potenziali vittime. 
"L’interesse pubblico - si precisa - attiene alla conoscenza delle modalità con cui agiva l’autore, anche per consentire l’individuazione di ulteriori episodi analoghi, ponendo in risalto che il clima di diffidenza verso le dichiarazioni dei minorenni - che pure avevano dato segnali su quanto subito - non ha consentito un rapido intervento che avrebbe potuto evitare ulteriori violenze sessuali.
Risulta dagli atti che i minorenni avevano rivelato in confidenza, temendo di non essere creduti, come è purtroppo accaduto".

Dalla Procura anche un appello ai cittadini "Chiunque ritenga di avere informazioni utili, potrà prendere contatti col personale del commissariato di Tivoli, particolarmente impegnato nel perseguire i delitti come quello in esame, al numero 0774319482".

 "I regali costosi per comprare il silenzio"

L'indagato secondo l'accusa agiva sfruttando "il rapporto di empatia che creava con i minorenni, acquisendo la fiducia delle famiglie che frequentava come un intimo amico, dimostrandosi prodigo e generoso". "Era un uomo impossibile da odiare, un secondo padre, una persona conosciuta e ben voluta da tutti, capace di comprare il silenzio delle vittime con regali costosi, ma anche con l’ascolto, con la comprensione, con parole adatte a consolare dalle angosce dell’adolescenza", si legge nell'ordinanza.

Anche i ruoli svolti in ambito ecclesiale e l’insegnamento della religione avrebbero agevolato la commissione dei reati contestati. "La revoca di tutti gli incarichi, non nota all’Autorità giudiziaria, non ha impedito all’indagato di divenire educatore presso una casa famiglia della Capitale che accoglie minori in stato di difficoltà, ove è stato contestato un ulteriore episodio di violenza per cui è stata emessa la misura cautelare", si legge ancora nell'ordinanza.

"Incapace di contenere gli impulsi"

I domiciliari sono stati disposti perché per il giudice c'è il "concreto e attuale il pericolo che il medesimo reiteri condotte analoghe a quelle per cui si procede". Il giudice sottolinea "la totale incapacità (dell'indagato, ndr) di contenere gli impulsi".

L'insegnante per l'accusa "ha reiteratamente posto in essere atti di violenza sessuale nei confronti di soggetti minorenni, a lui affidati dai familiari in virtù del rapporto di fiducia instaurato negli anni o in relazione alla sua qualità di educatore. Egli non ha avuto scrupoli nell'approfittarsi della fiducia in lui riposta, ignorando completamente le gravi ricadute del suo agire nei confronti dei minori, approfittando della loro giovane e complicata età, della loro inesperienza, consapevole che l'acquisto di doni, il tempo loro dedicato, lo svago, le continue elargizioni economiche, unitamente al supporto offerto ai loro familiari, gli avrebbe consentito di ottenere il loro silenzio". 

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