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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il dramma / Cosenza

Come sta il prof che si è dato fuoco davanti alla caserma dei carabinieri

Il 33enne è stato trasferito all'ospedale Cardarelli di Napoli. E' grave, ma stabile. La famiglia smentisce chi riconduce tutto al gesto di un "no vax": "Notizie infondate, è vaccinato. Basta speculazioni, Chiediamo rispetto"

E' stato trasferito nel terapia intensiva nel centro dei grandi ustionati dell'ospedale Cardarelli di Napoli ed è stabile il docente di 33 anni di Cosenza che lunedì si è dato fuoco davanti alla caserma dei carabinieri di Rende. I medici lo tengono sotto stretta osservazione e pensano alle gravi ustioni che ha su tutto il corpo. Parallelamente si cerca di capire perché l'uomo abbia fatto un gesto tanto eclatante. Tante le ipotesi avanzate, tante le bufale circolate. I familiiari e il sindaco chiedono un rispettoso silenzio.

Tutto è accaduto lunedì mattina. Il professore è arrivato davanti alla caserma dei carabinieri. In silenzio è sceso dall'auto, in silenzio ha preso una tanica di benzina, in silenzio, se l'è versata addosso e si è dato fuoco. Un gesto avvenuto davanti a decine di persone. Immediatamente soccorso, è stato prima portato nell'ospedale calabrese Annunziata. Una volta stabilizzato si è deciso il trasferimento a Napoli, dove c'è un reparto ad hoc per i grandi ustionati.

Cosa sappiamo

Un uomo "normale". Nessun problema con la giustizia. Un prof che lavorava in provincia di Milano e che aveva chiesto alcuni giorni di permesso. Questo sappiamo di lui. Gli inquirenti cercano di capire il motivo di un gesto tanto disperato. Si indaga sulla sfera personale. 

La notizia è ribalzata anche sulle chat dei gruppi "no vax", c'è chi ha voluto ricondurre il gesto alla perdita del lavoro per mancanza del green pass. Tutte teorie smentite dalla famiglia stessa, che ha rilasciato un comincato tramite i legali (pubblicato da alcune testate locali): "Spiace che siano state diffuse notizie infondate circa le motivazioni del gesto e che si stia speculando su una vicenda che richiederebbe il giusto rispetto e un doveroso silenzio. Il gesto non è in alcun modo riconducibile ad una protesta per il mancato Green pass, visto che al nostro parente erano già state inoculate le prime due dosi di vaccino e si era in attesa della terza".

E anche il cugino prova a fare chiarezza sui social: "Oltre al video in cui è ripresa la scena girano delle foto in ambulanza, un gesto vile e incivile che non tiene conto della dignità delle persone e non rispetta i familiari. Familiari che da lontano aspettano di avere notizie dai medici, ed aspettano con la consueta umiltà e umanità che da sempre caratterizzano ogni membro della Famiglia. Ma oltre al video e alle foto, leggo articoli e post scritti da speculatori senza scrupoli. Tralasciando le motivazioni economiche, c'è chi enfatizza il gesto come quello di un prof novax sospeso. Al netto che la notizia è falsa,  ma come si fa a speculare su un gesto così estremo? Le motivazioni verranno fuori, ed anche se non venissero fuori silenzio e rispetto parole ormai dimenticate ma d'obbligo in un momento così delicato. Gigante buono scusa se sono mancato per un po'.."

Di una "tragedia, espressione di un disagio che va rispettato col silenzio" parla il sindaco Marcello Manna. "La nostra comunità - scrive su Facebook - è fortemente scossa. Ringraziamo chi si è subito prodigato prestando i primi tempestivi soccorsi e dimostrando coraggio e umanità. Ci appelliamo al buonsenso dei nostri cittadini e ci stringiamo alla preoccupazione e al dolore dei familiari del ragazzo nella speranza che arrivino presto notizie positive".

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