rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Treviso

Treviso: via i profughi dagli appartamenti, ancora proteste e tensioni

Arriva l'annuncio del sindaco: "Entro la notte via i migranti". Soddisfatti i residenti ma in piazza ci sono i centri sociali per solidarizzare con i migranti: scontri con le forze dell'ordine, trenta fermi

Dopo il blitz e le tensioni notturne alla fine i residenti hanno avuto la meglio sul prefetto: in via Legnano a Quinto, in provincia di Treviso, è arrivato l'autobus che ha trasferito alla caserma Serena di Casier i 101 profughi arrivati nei giorni scorsi. Ma poco prima è di nuovo scattata la protesta: questa volta erano centri sociali, insieme all'associazione RazzismoStop e al sindacato di base Adl Cobas a scendere in piazza, davanti agli uffici della prefettura di Treviso, per portare la solidarietà ai migranti. Così una cinquantina di persone hanno cercato di impedire l'ingresso a Tommaso Cacciapaglia, il questore, e a Ruggero Capodivento, comandante provinciale dei carabinieri. Le forze dell'ordine hanno fermato una trentina di persone. 

SCONTRI CON LA POLIZIA A TREVISO: GUARDA IL VIDEO

Intanto però a Quinto la situazione è rientrata: dopo la visita del governatore Luca Zaia, è arrivata la conferma del trasferimento dei migranti, annunciata pubblicamente in via Legnano dal sindaco leghista del paese Mauro Dal Zilio. La nuova struttura dove i profughi sono stati trasferiti è una caserma inutilizzata e dotata di tutte le condizioni per l'accoglienza. Soddisfatti i residenti della zona: "E' una grande vittori, frutto di una battaglia civile" spiegano da via Legnano. 

Ma nei prossimi giorni è previsto l'arrivo di altri 63 profughi come annunciato dalla stessa prefettura trevigiana. Per questo il sindaco Dal Zilio ha promesso di continuare a seguire la vicenda da vicino: "Quando Zaia è venuto qui a paralre con le famiglie la soluzione è stata trovata in poco tempo. Ma questa non è una vittoria: il problema persiste". 

Treviso, scontri tra manifestanti e polizia in prefettura | Foto da TrevisoToday

Non solo il sindaco di Quinto e il governatore del Veneto, ma anche il sindaco di Treviso, Giovanni Manildo, si è unito alle voci che attaccano il prefetto di Treviso Cacciapaglia enon solo: "Lui ha creato il problema e invece di risolverlo continua a esacerbarlo, prendendosela con la gente, minacciando denunce. In questi giorni sta emergendo con forza una verità schiacciante: noi sindaci siamo stati lasciati soli dal ministro dell’Interno Alfano e dal prefetto a gestire l’emergenza. Non c’è destra o sinistra, non c’è Lega o Pd, non ci sono schieramenti: qui si tratta solo di dare risposte che non dovrebbero venire da noi". E a chi in città e non solo ha parlato di razzismo replica: "Non c’entra nulla: ci sono solo dei cittadini allo stremo. Alfano venga in Veneto, in provincia di Treviso al più presto. Non può un ministro lasciare inascoltata la voce di questo territorio". 

SCONTRI TRA POLIZIA E MANIFESTANTI: LEGGI ANCHE TREVISOTODAY

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Treviso: via i profughi dagli appartamenti, ancora proteste e tensioni

Today è in caricamento