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Giovedì, 28 Marzo 2024
indignazione / Rovigo

Non c'è posto al Pronto soccorso: madre e bimbo lasciati al freddo nel garage dell'ospedale

Aspettavano l'esito del tampone, ma la sala d'attesa era piena: una storia simbolo dell'attuale stress del sistema tra influenza, covid e virus respiratori

Va al pronto soccorso con il figlio, ma nella sala d'attesa non c'è posto e li lasciano in garage ad aspettare l'esito del tampone, per ore. Succede all'ospedale Santa Maria Regina degli Angeli, ad Adria, in provincia di Rovigo. La vicenda è stata denunciata dal marito della donna protagonista della disavventura, che sui social ha pubblicato lo scatto in cui si vede la moglie seduta in un locale che tiene in braccio suo figlio avvolto in una coperta. Ora sono arrivate le scuse dell'ospedale. 

La denuncia della madre

 "Non è nel mio carattere lamentarmi ed esporre certi problemi sui social - scrive il marito della donna su Facebook -, ma questa non potevo non pubblicarla. A voi le considerazioni. Questa è l'accettazione del Pronto Soccorso di Adria". Appreso quanto accaduto, il sindaco, Omar Barbierato ha ottenuto l'assicurazione da parte del direttore dell'Ulss 5, Patrizia Simionato, che la situazione nelle stanze dell'accettazione del Pronto Soccorso dell'Ospedale Santa Maria Regina degli Angeli sarà risolta al più presto.

Rovigo, non c'è posto al pronto soccorso: madre e bimbo vengono lasciati al freddo nel garage dell'ospedale di Adria

Le scuse della direzione

Da parte sua la Direzione dell'Azienda Ulss 5 Polesana, in una nota ha espresso indignazione per quanto accaduto, e si è scusata con la famiglia coinvolta e tutti gli utenti. "Purtroppo, questo rappresenta il risultato di una troppo rigida interpretazione delle norme - sottolinea il comunicato - senza tenere conto dei conseguenti effetti sui cittadini".

L'Azienda Ulss 5 annuncia di aver già avviato una indagine interna "tesa a verificare le responsabilità di quanto accaduto, nella certezza che sarebbe bastato applicare le direttive regionali, inviando i bambini subito in area pediatrica, trovando contemporaneamente un locale adeguato per chi attende l'effettuazione del test tampone". Per Simionato "il buon senso deve sempre prevalere, ovviamente nel rispetto della norma".

Sanità italiana sotto stress tra influenza, covid e virus respiratori

La storia della madre di Rovigo al freddo è rappresentativa del momento di stress che il sistema sanitario sta vivendo, tra una stagione influenza straordinaria, il covid e altri virus respiratori. Un "mix micidiale', quello che si sta producendo in questo periodo negli ospedali italiani, tra "l'aumento dei ricoveri nei diversi reparti per Covid e influenza e la necessità di ferie di medici e operatori sanitari. Rischiamo di poter garantire solo le emergenze ed essere costretti a rinviare e ritardare le prestazioni ordinarie, aggravando i ritardi già accumulati in pandemia".

A tracciare il quadro, per l'Adnkronos Salute, Pierino Di Silverio, segretario nazionale dell'Anaao Assomed, che ricorda i numeri del problema sul fronte dei medici che hanno "5 milioni di giornate di ferie non godute; il 65% di operatori in burnout; ogni giorno 7 professionisti che si dimettono, per un totale di quasi 3mila dimissioni solo nell'ultimo anno".

Per Di Silverio le gravi conseguenze per l'assistenza di questa 'tempesta perfetta' - tra personale drammaticamente carente, necessità di ferie e pressione sugli ospedali per i ricoveri legati alle malattie respiratorie circolanti - "sono una certezza. Il sistema già oggi è al collasso. Se in questa Finanziaria nessuno si è sognato di presentare un solo emendamento 'in soccorso' dei professionisti della sanità, è naturale che poi, sotto le ferie, tra picchi influenzali e mancanza di soluzioni il cocktail è davvero velenoso".

Non solo l'influenza e covid. I virus respiratori che circolano in questo periodo in Italia sono infatti molti: secondo l'Istituto superiore di sanità stanno circolando diversi virus respiratori, che vengono monitorati sia dal punto di vista epidemiologico che virologico. Tra i principali figurano l'ili (influenza like illness, o sindrome simil influenzale), una manifestazione acuta con sintomi generali e respiratori, ed i virus influenzali suddivisi in quattro tipi differenti (il virus tipo A e il virus tipo B, responsabili della sintomatologia influenzale classica; il tipo C, di scarsa rilevanza clinica; il tipo D, la cui possibilità di infettare l'uomo non è ancora chiara. Finora in questa stagione in Italia circolano soprattutto virus di tipo A, con una piccola quota di B).

Vi è inoltre il Sars-CoV-2, il virus responsabile del Covid-19, che fa parte della famiglia dei coronavirus. Circolano anche il virus respiratorio sinciziale o Rsv (agente infettivo virale molto contagioso, che colpisce in particolare anziani e di bambini piccoli), il Rhinovirus (causa del 30-35% delle ili degli adulti). Un altro 10-15% delle ili è infine dovuto ad altri virus che sono responsabili anche di malattie più severe, come adenovirus, coxsackievirus, echovirus, paramyxovirus, enterovirus.

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