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Giovedì, 28 Marzo 2024
La protesta

Coldiretti, torna la "guerra del latte": la protesta degli allevatori

Migliaia di allevatori delle diverse regioni si sono mobilitati per difendere il lavoro, gli animali, le stalle, i prati e i pascoli custoditi da generazioni: "L'Italia rischia concretamente di perdere per sempre la propria produzione di latte"

"Il Made in Italy alimentare nel settore lattiero caseario è dominato da una multinazionale straniera che impone unilateralmente agli allevatori le proprie condizioni e beffa le istituzioni nazionali". È quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo dal presidio degli allevatori Ospedaletto Lodigiano (Lodi) nel centro di distribuzione dei prodotti della multinazionale del latte francese Lactalis, che ha comperato i grandi marchi nazionali: Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli. Ora l'azienda sottopaga il latte italiano al di sotto dei costi di produzione, con le importazioni dall'estero che provocano la chiusura delle stalle: tutto questo ha effetti irreversibili sull'occupazione, sull'economia, sull'ambiente e sulla qualità dei prodotti.

Dall'acquisizione del gruppo Parmalat da parte della multinazionale francese nel 2011 in Italia hanno chiuso - denuncia la Coldiretti - 4mila stalle italiane, oltre il 10% del totale. Una situazione che si è aggravata nell'ultimo anno con la decisione unilaterale di ridurre del 20% i compensi riconosciuti agli allevatori che sono scesi a 34 centesimi al litro, al di sotto dei costi di produzione stimati pari a un valore medio compreso tra i 38 e i 41 centesimi al litro in Lombardia, come riportato dallo studio ufficiale fatto in riferimento alla legge 91 del luglio, che impone che il prezzo del latte alla stalla debba commisurarsi ai costi medi di produzione. 

Agricoltori Coldiretti protestano a difesa del "Made in Italy"

Anche in Italia - spiega ancora la Coldiretti - occorre verificare l'esistenza di comportamenti scorretti nel pagamento del latte agli allevatori che hanno portato prima in Spagna e anche in Francia alla condanna delle principali industrie lattiero-casearie, molte delle quali operano anche sul territorio nazionale. In Francia l'Antitrust ha multato per un importo di 193 milioni di euro 11 industrie lattiero-casearie tra le quali Lactalis, Laita, Senagral e Andros's Novandie per pratiche anticoncorrenziali. Il 5 marzo scorso era intervenuto anche l'Antitrust spagnolo, che aveva annunciato multe per un totale di 88 milioni di euro a gruppi come Danone (23,2 milioni), Corporation Alimentaria (21,8 milioni), Grupo Lactalis Iberica (11,6 milioni).

"Esiste un evidente squilibrio contrattuale tra le parti che determina un abuso, a opera dei trasformatori, della loro posizione economica sul mercato, dalla quale gli allevatori dipendono - il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo - è il momento per chiedere un intervento dell'Antitrust a livello nazionale poiché i prezzi praticati dagli intermediari della filiera del latte fresco sono iniqui e gli allevatori manifestano ormai evidenti segni di difficoltà visto che riescono a coprire neanche i costi di produzione".

IL DECRETO - Dopo la protesta il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina ha firmato il decreto attuativo del Fondo Latte: "Sarà uno strumento utile per sostenere la liquidità, la ristrutturazione dei debiti e gli investimenti degli allevatori. Si tratta di un intervento da 55 milioni di euro che rientra nel nostro Piano straordinario per il settore e si aggiunge alla cancellazione dell'Imu sui terreni, dell'Irap e all'aumento della compensazione Iva al 10% approvati con la legge di Stabilità". Il Fondo latte prevede interventi per la ristrutturazione del debito per favorire gli investimenti attraverso la possibilità di accedere al Fondo credito Ismea: "Siamo in campo con tutti gli strumenti a disposizione - prosegue il ministro Martina - per sostenere il reddito degli allevatori che affrontano in questo momento una situazione di mercato preoccupante".

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