Ilva, nulla è cambiato: "Ancora morti e licenziamenti"
Il super Commissario Bondi non sembra avere portato grandi miglioramenti alla fabbrica tarantina. La denuncia dell'Usb: "Continua il sistema che ammazza, inquina e licenzia"
TARANTO - Nonostante il super Commissario Enrico Bondi, chiamato per la seconda volta a salvare la siderurgia italiana. Nonostante "sotto Commissari, Capi e Capetti". Nonostante tutto, all'Iva la situazione è sempre la stessa. E i lavoratori non ne possono più: "E' in atto da questa mattina lo sciopero contro il sistema Ilva che ammazza, inquina e licenzia i delegati sindacali che si oppongono e lottano per riconquistare dignità, diritti e lavoro sano e sicuro" denuncia l'Usb in un comunicato.
Già all'alba decine di lavoratori hanno bloccato le vie di accesso allo stabilimento per poi trasferirsi presso gli uffici della Direzione, "chiusa e blindata sino all'inverosimile (quasi si aspettassero un attacco missilistico)".
Chiudere l'Iva costerebbe otto miliardi di euro alle casse dello Stato
Poco dopo la protesta è diventata più accesa con un gruppo di delegati Usb e di lavoratori che hanno occupato i tetti della Direzione per "manifestare con forza gli abusi e gli atti illegittimi che continuano ad essere perpetuati dentro e fuori la fabbrica".
''E' vergognoso - conclude Usb - che dopo quanto accaduto, l'ultima vicenda giudiziaria riguardante i 'Fiduciari' della famiglia Riva lo testimonia, il 'Super Commissario', i sotto Commissari, i Capi e Capetti non hanno dato un minimo segnale di discontinuità con il passato. E' ancora piu' vergognosa la 'latitanza' della politica, delle Istituzioni e delle 'lefantiache centrali sindacali', silenti o complici, anche di fronte ad una situazione che oggi rischia addirittura di peggiorare la drammatica condizione sanitaria ed ambientale con la costruzione delle discariche".