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Venerdì, 19 Aprile 2024
Lavoro

Protesta cassaintegrati ex-Alitalia: presidio a Roma contro i licenziamenti

Gli ex dipendenti questa mattina si sono incontrati davanti ai ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro. Di nuovo in piazza contro Monti il 27 ottobre

Ormai per loro non c'è molto da fare. Ma nonostante questo gli ex lavoratori della vecchia Alitalia continuano a non arrendersi e a manifestare il loro disappunto su come è stata gestita la privatizzazione di una delle più importanti aziende italiane. Dalla nascita di Alitalia-Cai sono passati quattro anni e da quel momento sono in cassaintegrazione. Dal prossimo 14 ottobre non avranno più nemmeno quella. Si tratta di 4.200 persone per cui tra qualche giorno scatteranno i licenziamenti. Per questo stamattina in tanti hanno partecipato al doppio presidio che si è tenuto davanti ai ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro, a Roma.

“Di fronte a due ministeri, Sviluppo Economico e Lavoro, che si sono contraddistinti per la loro inefficacia di azione, si sta consumando il passaggio di oltre 4.000 lavoratori Alitalia dalla condizione di cassaintegrati a quella di licenziati”, dichiara Paolo Maras, dell’USB Lavoro Privato".

Il sindacalista critica le scelte fatte dall'attuale ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, autore del Piano Fenice:  “Ha fallito gli obiettivi industriali, che sbandierava essere a portata di mano  mentre è riuscito a ‘liberarsi’ di lavoratori di lunga esperienza ma che evidentemente non corrispondevano all’obiettivo di ottenere il miglior materiale umano al minor costo, come disse l’Ad Sabelli all’inizio dell’avventura CAI”.
 
Prosegue Maras: “Oggi non solo in Alitalia, ma in importanti aziende del nostro Paese come la Fiat o l’ILVA, tanto per ricordarne alcune, si assiste alla messa in pratica di una sorta di lotta di classe al contrario, il cui obiettivo evidente è la distruzione di diritti, conquiste e tutele sociali ed il mantenimento di relazioni con i sindacati complici. Sul tappeto invece restano precarietà, povertà, e disorientamento dei lavoratori”.

“Alitalia deve essere un paradigma per affrontare in modo efficace questa situazione - incalza il rappresentante USB - è indispensabile connettere le lotte e le esperienze che migliaia di lavoratori stanno vivendo in questo momento per porre in modo deciso ed efficace le loro indifferibili richieste al corpo politico del Paese. Basta con le politiche dettate dalla Troika – conclude Maras - il lavoro è un diritto, non una carità, e non siamo disposti a morire per il pareggio di bilancio. Per questo il 27 saremo di nuovo tutti in piazza  a Roma per il No Monti Day”.


Presidio cassaintegrati Alitalia a Roma

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