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Giovedì, 18 Aprile 2024
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I malati di Sla in piazza: "Basta docce gelate: vogliamo i soldi per curarci"

Un fondo per la non autosufficienza che possa garantire una vita dignitosa. Chiedono questo i malati gravi e gravissimi che di nuovo hanno protestato davanti al ministero dell'Economia a Roma

I malati di Sla sono scesi in piazza, perché quella doccia gelata che il premier si è fatto il 23 agosto 2014 non basta a curarli. Lo hanno anche denunciato nei giorni scorsi: il presidente del "Comitato 16 novembre" Salvatore Usala lo aveva ben specificato, dicendo che in realtà la doccia fredda Renzi "l'ha fatta ai malati". Davanti alle porte del ministero dell'economia è arrivato anche lui: "Se necessario rimarremo anche una settimana in presidio" dice parlando attraverso la sua traduttrice, che legge la tabella per la comunicazione alfabetica.

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Dito puntato contro il governo Renzi perché la legge di stabilità, votata con la fiducia all'esecutivo, ha imposto un taglio di cento milioni di euro dal "Fondo nazionale per le non autosufficienze" (FNA): "Un miliardo è quello che ci vuole per poter accudire nella maniera migliore i nostri malati. Il governo Berlusconi aveva portato a questa cifra il fondo, tagliandolo di ben due miliardi, e adesso Renzi impone altri tagli. Le sembra questo un governo del cambiamento?" spiega Mariangela Lamanna, vicepresidente del comitato.

"Basta docce fredde" : malati di Sla al Mef | Foto di Andrea Ronchini (Infophoto)

Nei giorni scorsi erano stati proprio Usala e il comitato a lanciare un messaggio duro al premier: "L'anno scorso abbiamo conquistato 350 milioni di euro, frutto di dure lotte e un morto - ha ricordato Usala - Quest'anno hai tagliato cento milioni dai nostri fondi". Durante una delle numerose mobilitazioni dei malati gravi e gravissimi qualche anno fa ci fu anche una tragedia: il 24 ottobre 2013 Raffaele Pennacchio morì dopo alcuni giorni di proteste al ministero. Per ricordarlo tutti i manifestanti indossano qualcosa di rosso: "Così Raffaele può continuare a lottare con noi" dicono dalla piazza. 

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Dopo l'appello lanciato dal presidente del comitato 16 novembre, a rispondere è stato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, proponendo un incontro. Ma il comitato ha già risposto: "E' sempre un onore essere invitati da un Ministro della Repubblica, ma cosa ci può dire Poletti? Che hanno ripristinato o aumentato a 400 milioni l'FNA? Che hanno reso strutturale il fondo? Belle notizie, scontate, sarebbe una vergogna se non lo facessero".

L'obiettivo della protesta è quello di poter presentare al ministero della Salute, del Welfare e al Mef una proposta per incrementare realmente l'FNA: "La cosa certa è che il Ministro Poletti non può decidere senza la cassa del MEF, senza i risparmi sanitari, ovvero devono essere presenti tutti e tre i ministeri, Economia, Salute e Welfare. Abbiamo invitato il Presidente del Consiglio Matteo Renzi con lettere, petizioni, video messaggi e comunicati, contiamo che venga, dopo la doccia gelata ci vuole un bel bagno caldo per i disabili con l'aumento del fondo. Perciò saremo in presidio permanente" scrivono dal comitato. 

LA RISPOSTA DEL GOVERNO - Dopo la protesta, il Comitato 16 novembre è stato ricevuto dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio, che successivamente ha anche twittato un comunicato di Palazzo Chigi: delrioFNA-2 

Nella nota si legge che "con questa legge di stabilità il fondo per le non autosufficienze viene reso strutturale, e quindi nei prossimi anni non si dovrà ogni volta ripartire da zero come è finora avvenuto", rilanciando "l’impegno del governo ad incrementare lo stanziamento per il fondo stesso fino a 400 milioni di euro". 

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