rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Proteste

La protesta dei pendolari: "Basta aumenti, lasciateci viaggiare"

Una doccia fredda per chi usa il treno per andare al lavoro, in particolare quello veloce: dal primo luglio prezzi e condizioni degli abbonamenti cambiano. Così i comitati sono sul piede di guerra e si scagliano contro le ferrovie dello Stato

"Se molte persone sono costrette a viaggiare in piedi è perché non ci sono posti a sedere per tutti": così scrive il comitato Pendolari veloci, dopo aver appreso che a breve le cose cambieranno e non di poco. Tutto è cominciato con il comunicato del gruppo ferrovie dello Stato, in cui si annunciava che dal primo luglio 2015 non sarà più possibile salire su un treno veloce senza un posto a sedere prenotato. Inoltre l'abbonamento sulla linea Torino-Milano aumenterà di prezzo passando dai 295 euro attuali a 340 al mese

Una notizia che è stata una vera e propria doccia fredda per coloro che usano quella tratta ferroviaria per andare a lavorare tutti i giorni: "La prenotazione obbligatoria permetterà a pochi pendolari di trovare posto a sedere e il rischio è di non riuscire ad arrivare a lavoro". Trenitalia si difende dicendo che è vero che prenotare sarà obbligatorio ma totalmente gratuito e questo consentirà a tutti di viaggiare comodamente seduti. Chi non è riuscito a prenotare un posto non potrà salire: "Così invece di restare in piedi, resteremo a piedi". 
 
La società del gruppo Fs offre 2800 posti in seconda classe sul treno AV Torino-Milano mentre ci sono circa 1600 abbonati giornalieri. E la stessa azienda che fa sapere che chi non trova posto sarà "indirizzato verso i treni con posti ancora realmente disponibili". Secondo il comitato questo significa che "che saremo costretti a prendere un treno da Torino alle 6 del mattino oppure tornare a casa la sera tardi". Intanto Forza Italia, con un’interrogazione parlamentare, ha già chiesto di sospendere l’aumento deciso da Trenitalia.  

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La protesta dei pendolari: "Basta aumenti, lasciateci viaggiare"

Today è in caricamento