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Giovedì, 18 Aprile 2024
CRONACA

Provenzano, sì alla revoca del 41 bis

Le Procure di Palermo, Caltanissetta e Firenze hanno dato parere favorevole alla revoca del 41 bis, il regime carcerario duro, per il capomafia Bernardo Provenzano. Il parere era stato sollecitato dal legale del boss

PARMA - Dopo l'ennesimo allarme sulle sue condizioni di salute - l'ultimo bollettino medico parlava di "un uomo vigile solo se stimolato" - le Procure di Palermo, Caltanissetta e Firenze hanno dato parere favorevole alla revoca del 41 bis, il regime carcerario duro, per il capomafia Bernardo Provenzano.

Il boss è ricoverato nel reparto detenuti dell'ospedale di Parma dagli inizi di giugno. Il parere, che ora sarà formalizzato al ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, che decide sulle applicazioni di questo regime detentivo, era stato sollecitato dal legale del boss.

La decisione è stata presa constatando che le condizioni di salute di Provenzano, non più in grado di interloquire normalmente, renderebbero vano lo scopo del 41 bis, ovvero quello di rendere impossibile ai capimafia di impartire ordini e rimanere in contatto con altri malavitosi in libertà.

I pareri delle tre procure sono stati comunicati al dipartimento dell'amministrazione penitenziaria che istruirà il procedimento, da sottoporre in un secondo momento al Ministro della Giustizia, incaricato di disporre l'applicazione del carcere duro.

La notizia ha fatto indignare la presidente dell'Associazione dei Georgofili Giovanna Maggiani Chelli, che in una nota ha scritto: "Siamo indignati, scandalizzati e pronti ad andare in via dei Georgofili sotto il solleone a chiedere attenzione per i nostri figli ammazzati e resi invalidi". "Provenzano - spiega Maggiani Chelli - è in ospedale, è curato per tutte le sue patologie. Perché revocargli il 41 bis? Quello di Bernardo Provenzano è un 41 bis sulla carta, quindi cosa gli revocano di fatto le procure di Firenze, Caltanissetta e Palermo? Revocano quella questione di principio che mai avrebbe dovuto venire meno davanti ai morti ammazzati dalla mafia e che da troppo tempo era nell'aria. Sarà la deriva del 41 bis, questo sì che le procure di Firenze, Caltanissetta e Palermo otterranno se il ministro della Giustizia non sarà illuminato verso le vittime di mafia". "Troppe minacce ai magistrati, troppe brache calate davanti alla mafia, un Governo di larghe pretese, queste le cause secondo la nostra opinione, di un probabile regalo alla mafia senza precedenti - aggiunge -. Gabriele Chelazzi si rivolterà nella tomba davanti a sì tanto scempio! La "presunta" trattativa è arrivata a compimento sul sangue dei nostri morti, e sulle ferite dei nostri invalidi, chi deve si vergogni!". (da ParmaToday)

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