"Trattamento inumano in carcere": Provenzano chiede i danni all'Italia
I legali del boss di Cosa Nostra hanno presentato ricorso alla Corte di Strasburgo per le condizioni inumane del carcere e per la prosecuzione del 41bis: chieste informazioni al governo
PARMA - Continua la battaglia dei legali di Bernardo Provenzano contro la detenzione in regime di 41 bis, carcere duro, e contro i presunti maltrattamenti subiti dal "capo dei capi" nel penitenziario emiliano.
Provenzano, sì alla revoca del 41bis
Gli avvocati del capomafia, Rosalba Di Gregorio e Franco Marasà, hanno infatti presentato ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo chiedendo la condanna del governo italiano per "il trattamento carcerario inumano" subito dal capo di Cosa Nostra e per la prosecuzione del 41 bis nonostante le procure di Palermo, Caltanissetta e Firenze abbiano dato parere positivo alla revoca del carcere duro.
"Sospendere la pena: sta male"
I legali, approfittando dell'ennesimo richiamo dell'Ue all'Italia per le condizioni dei penitenziari, hanno motivato il ricorso anche sulla base della violazione ripetuta delle norme europee sul trattamento carcerario e hanno chiesto "una equa riparazione", economica, "comprensiva dei danni patrimoniali e morali subiti".
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"La Corte di Strasburgo, intanto, ha ricevuto il ricorso e, per il momento, non lo ha ritenuto inaccettabile - ha chiarito Di Gregorio - Tanto è vero che ha chiesto ulteriori informazioni al Governo sulla vicenda".