La prima volta dello Ior: ecco i guadagni della banca vaticana

CITTA' DEL VATICANO - Allontanare i cattivi pensieri. Dare nuovo lustro all'istituto. E recuperare i principi dello Stato che la ospita. Tutto sotto la guida di quello che, a detta di molti, è già diventato un Papa "rivoluzionario". Oggi lo Ior, la banca vaticana, per la prima volta nella sua storia ha pubblicato il rapporto annuale sulle sue attività. Attività, che numeri alla mano, procedono a gonfie vele. 

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Pochi i segni meno, tanti gli indicatori in crescita rispetto agli anni precedenti. Nel 2012, infatti, l'Istituto per le opere di religione ha registrato un utile netto di 86,6 milioni di euro: con ricavi quadruplicati rispetto al 2011. Ciò ha consentito allo Ior di "partecipare" al budget della Santa Sede con un contributo di 54,7 milioni di euro e di destinare trenta milioni di euro alla riserva rischi operativi generali: una riserva di utili "conservati", non distribuiti. 

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Ma i numeri da record non finiscono qua. Negli ultimi dodici mesi, la banca vaticana ha avuto quasi 19mila clienti e 114 dipendenti. Ancora: 6,3 miliardi di beni di terzi in gestione per un totale di 3,2 miliardi di portafogli gestiti e 3,1 miliardi di depositi. Per uno Stato che "misura" appena 0,44 chilometri quadrati, niente male.

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A spiegare il "segreto" della banca vaticana è stato il presidente in persona Ernst von Freyberg: "Per i nostri clienti e lo Ior, il 2012 è stato un anno con ottimi risultati economici - ha commentato soddisfato il numero uno dell'istituto - abbiamo approfittato prima di un alto livello dei tassi d'interesse sul nostro portafoglio titoli, poi dell'aumento del valore di mercato di questi titoli".

Guadagni o meno, la "glasnost finanziaria" è iniziata: con la speranza che da oggi sia più difficile vedere nubi nere addensarsi in Vaticano.