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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Italicum e quote rosa: "Forza Italia non sorprende, sceglieva le donne per la bellezza"

Lorella Zanardo, autrice del documentario "Il corpo delle donne" ci parla delle quote rosa e del perché Forza Italia sia così intransigente: "Un partito dalla tradizione maschilista"

"A parlare di quote rosa io mi sento morire. Ma sfortunatamente sono necessarie nel nostro Paese, visti i suoi profondi tratti maschilisti" così Lorella Zanardo, giornalista e autrice del documentario "Il corpo delle donne" si esprime sul dibattito in Parlamento che ha bloccato la nuova legge elettorale a causa delle quote rosa.

Secondo Zanardo il maschilismo diffuso non è un'opinione ma un dato di fatto: "Il Global genere gap, indice del World Economic Forum vede l'Italia al 71° posto su 136 Paesi nella classifica sulle differenze di genere. Brunetta ha definito il provvedimento umiliante ma la verità è evidente: a parità di bravura nel nostro Paese si preferisce un uomo. Non è vero che una donna ce la può fare con le proprie forze".

In realtà il metodo delle quote rosa è stato adottato anche in altri Paesi: "In Norvegia, in cui le differenze di genere nel mondo del lavoro non sono così acute, sono state introdotte le quote rosa nelle amministrazioni aziendali, con un obbligo del 40% della presenza femminile. Il punto è che vanno vissute come un momento di passaggio per curare quel maschilismo".

Zanardo parla anche per esperienza personale: "Sono stata una delle prime donne manager di una grande multinazionale. Avrei buon gioco a dire che non mi è servito ma sarei bugiarda perché ho fatto più fatica e sono stata la prima donna del consiglio d'amministrazione. Il punto è che possiamo anche essere geni ma spesso non ci vogliono".

Per questo la battaglia in aula che ha coinvolto parlamentari di destra e di sinistra dalla scrittrice viene apprezzata: "E' positivo che questo argomento a livello politico sia diventato trasversale: è come se le donne del parlamento abbiano adesso come nemici e avversari gli uomini di Forza Italia. Forse quest'ultimi vedono vacillare i propri ruoli. Solitamente all'interno di quel partito le donne venivano scelte per ruoli marginali in base, non tanto al merito, quanto alla simpatia o bellezza fisica".

Non è un caso che sia proprio questo partito a non volere le quote rosa: "Forza Italia ha una tradizione maschilista: lo abbiamo visto come Berlusconi concedeva gli incarichi. E' stato uno scandalo per tutte le donne che si impegnano. Persino le forziste si stanno rendendo conto che se non c'è una giustizia, prima o poi la verità emerge. Quello è un partito dove ci sono uomini anziani che detengono il potere e hanno un'idea feudale dei rapporti uomo-donna anche nell'ambito professionale. Finalmente la parte femminile di Forza Italia ha cominciato a risentirsi. E' una lotta giustissima ma queste deputate dovranno fare una grande riflessione e dovranno poi riproporla agli uomini del loro partito. La loro battaglia sarà interna. Non ci sono scorciatoie per i diritti"

Ma non è soltanto un problema che riguarda il partito di Berlusconi: "Anche in Parlamento c'è maschilismo e questa presa di coscienza è positiva. Se una posizione politica ti viene concessa perché il modo di fare politica è maschilista allora è il momento di cogliere l'occasione per cambiare. Se un ruolo pubblico viene conquistato da una donna in base al merito nessuno glielo potrà togliere".

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