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Sabato, 20 Aprile 2024
Perugia

Sbagliano la radioterapia: bimbo di 6 anni riceve dose 200% superiore del prescritto

A notare i primi problemi nel piccolo è stata la madre che ha segnalato ai medici il problema

È stato sottoposto a una radioterapia alla testa risultata del 200 per cento superiore a quella prescritta: per questo la Procura di Perugia ha chiesto l'apertura di un processo a carico di un fisico-medico e dell'allora dirigente della struttura. 

La vicenda risale al 2016 quando tra ottobre e novembre un bimbo dell'età di sei anni si era sottoposto a una radioterapia alla testa presso l'ospedale di Perugia per curare una grave forma di leucemia. In base alla ricostruzione del pm il trattamento avrebbe provocato nel bambino una patologia cerebrale dalla quale è scaturita "una grave regressione nelle capacità di cognizione e di ragionamento e un notevole deficit di coordinazione". A notare i primi problemi nel piccolo, è stata la madre, poi in seguito a vari esami e controlli era stata accertata la nuova patologia. La famiglia ha così sporto denuncia-querela attraverso l'avvocato Laura Modena.

Nel capo d'accusa nei confronti del fisico medico si parla di "macroscopico errore di determinazione e calcolo della dose di irradiazione precauzionale encefalica" per il bambino. Indicata in 4,5 Gray a seduta "per un'irradiazione complessiva di 36 Gray (in forza di otto sedute), così da discostarsi e sostanzialmente aumentare del 200 per cento la dose di radioterapia prescritta al minore dal medico che lo aveva in cura" che aveva prescritto "una dose pari a 1,5 Gray per ogni seduta".

L'allora dirigente medico della struttura complessa di radioterapia oncologica è stata invece citata in giudizio in quanto "essendo titolare di una posizione di garanzia" nei confronti del bambino "ometteva di controllare e verificare che l'esecuzione del trattamento radioterapico fosse effettuata nei termini e nelle dosi rigorosamente indicati, così da contribuire causalmente all'insorgenza della patologia cerebrale che non si sarebbe verificata ove avesse compiutamente controllato la correttezza del trattamento radioterapico".

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