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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Bari

Raffaele, disabile dopo un terribile incidente: l'appello della madre è commovente

Per curare Raffaele Carofiglio, oggi 24 anni, servono mille euro al giorno. In Austria. La famiglia: "Non riusciamo più a sostenere le spese. Se in Italia fossero disponibili i farmaci di cui mio figlio ha bisogno, potremmo curarlo qui"

Il 16 aprile 2016 un incidente cambiò per sempre la sua vita. Ma la voglia di lottare non è mai venuta meno. "Oggi Raffaele mangia, inizia a parlare e camminare, da qualche giorno dice 'mamma'. Ma curarlo in Austria ci costa mille euro al giorno e non riusciamo più a sostenere le spese. Se in Italia fossero disponibili i farmaci di cui mio figlio ha bisogno, potremmo curarlo qui". L'appello è di Pia Colella, la madre di Raffaele Carofiglio.

Barese, ex bagnino,  24 anni, all'epoca dello schianto Raffaele aveva da poco superato il concorso in Marina e si sarebbe imbarcato a Taranto: nell'incidente ha subito gravissimi danni cerebrali che gli hanno tolto la parola, la memoria e la mobilità: un grave trauma cranico riportato, nonostante indossasse il casco, una prima operazione d'urgenza, il coma per 16 giorni. Poi altre due operazioni al cervello per provare a ridurre l'entità del danno riportato quella sera. Dopo alcune degenze ospedaliere in alcune strutture italiane, è tornato cosciente ma con il persistere di gravi danni cerebrali.

"Aiutiamo Raffaele"

Dopo due anni di cure in diverse strutture sanitarie italiane, che non hanno portato miglioramenti, la famiglia ha quindi portato il figlio in una clinica a Innsbruck. Parte delle costose cure mediche sono state coperte dalle generose donazioni delle persone iscritte al gruppo Facebook 'Aiutiamo Raffaele', nel quale i familiari del ragazzo fornivano giornalmente aggiornamenti sul suo stato di salute. 

Servono molti soldi. Le cure hanno un costo annuo di 30mila euro al mese, che difficilmente la famiglia si sarebbe potuta permettere, visto che il padre del ragazzo, vigile del fuoco, è in aspettativa dal lavoro e si è stabilito in Austria, in una casa in affitto non lontano dalla clinica. La solidarietà non è solo sui social: sono stati organizzati anche diversi eventi di raccolta fondi sul territorio, l'ultimo ieri sera, in programma al circolo della Vela di Bari, con la partecipazione gratuita di Umberto Smaila e tre dj baresi.

Appello alle istituzioni

Quello che la famiglia chiede non è solo un contributo economico, ma anche una presa di posizione delle istituzioni italiane affinché rendano disponibili i farmaci di cui Raffaele ha bisogno. "Sto fondando una associazione - spiega la donna all'Ansa - che si chiamerà 'Una rondine per Raffaele', perché non è giusto che i genitori di pazienti come mio figlio debbano andare all'estero". Leggi su BariToday

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