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Venerdì, 29 Marzo 2024
Attentato Brindisi

"L'attentatore di Brindisi non sono io. I media mi hanno rovinato"

Raffaele Niccoli parla a Brindisi Report: "Non ho paura della gente normale, ma del pazzo di turno che prende le notizie dalla strada"

Brindisi. E' stato il primo mostro sbattuto in prima pagina. E' stato il primo possibile attentatore della Morvillo-Falcone, presunto assassino della giovane Melissa. Per sei ore è stato trattenuto e interrogato dagli inquirenti in questura. Quindi, è stato rimandato a casa senza alcun capo d'accusa a suo carico. Raffaele Niccoli ha deciso di farsi intervistare da alcuni organi d'informazione, tra cui Brindisi Report, raccontando la vicenda che lo ha colpito.

Niccoli è un ex maresciallo dell'aeronautica. Oggi è in pensione. Padre di tre figli e nonno di tre nipotini, racconta al sito brindisino che sabato è arrivato a casa, verso le 21, ed ha trovato ad 'aspettarlo' una trentina di persone, "alcune delle quali armate". Spiega di non essere sorpreso né arrabbiato per le sei ore trascorse in questura. In fondo è stato un militare e sa che le indagini vengono prima di ogni altra cosa.

Ha spiegato il suo alibi, che venerdì sera è rientrato a Bari dall'isola di Kos e si è fermato a dormire dal figlio, che lavora proprio a Bari. Sabato è arrivato a Brindisi intorno alle 12. "Ho fatto la spesa ed ho cucinato un piatto di pasta. Poi in serata la perquisizione, l'interrogatorio e il rientro a casa verso le 3". Nessun problema: "Conosco le procedure di indagine, ero con la coscienza a posto".

I problemi, domenica mattina, quando alcuni organi di informazione hanno riportato il suo nome e la sua foto in prima pagina. "Addirittura il mio indirizzo di casa". E' qui che il suo vero incubo ha avuto inizio. Le telefonate dei figli sparsi tra La Spezia e Bari. La sorella che si sente male. "A quel punto" racconta a Brindisi Report "mi sono preoccupato per l'immagine della mia famiglia".

Per questo ora minaccia querele per diffamazione, cause civili e denunce all'Ordine dei Giornalisti. E in caso di risarcimento, "devolverà i soldi alla scuola Morvillo-Falcone e all'eventuale fondazione che sarà costituita in nome di Melissa". Ma il peggio doveva ancora venire.

Lunedì, ore 15.30. il Tg3 interrompe la diretta elettorale e mostra la fotografia di Niccoli. Il fratello chiama la redazione. Chiede la smentita "che arriva subito, con tanto di scuse". Ma anche loro saranno denunciati. Sul caos mediatico che lo ha colpito, suo malgrado, un solo, lapidario commento: "Non ho paura della gente normale, ma del pazzo di turno che prende le notizie dalla strada e magari può aggredirmi in ogni momento. Ecco perché ho chiesto la protezione dello Stato. In questi giorni dormirò in tre luoghi diversi per evitare problemi".

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