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Venerdì, 29 Marzo 2024
Ragazza accoltellata / Roma

Chomiak "ha scelto una vittima a caso". I coltelli "li uso per tagliare il pane"

Il giovane polacco resta in carcere, il fermo è stato convalidato

I coltelli "li uso per tagliare il pane e per aprire le confezioni" di cibo. Così ha risposto alle domande del gip Aleksander Mateusz Chomiak, il 25enne polacco arrestato a Milano e accusato di aver accoltellato sabato 31 dicembre una turista israeliana all'interno della stazione di Termini di Roma. Il giovane si è dichiarato estraneo ai fatti: "Non sono io quello del video".

Accoltellata in stazione a Roma, fermo convalidato ma Chomiak nega: "Non sono stato io"

Su un coltello "probabili tracce ematiche"

Al momento del fermo il giovane polacco è stato trovato in possesso di due coltelli e di un cutter, tutti strumenti di uso quotidiano per un senzatetto che vive per strada, ha spiegato Chomiak durante l'interrogatorio. Secondo alcune indiscrezioni riportate dall’Ansa su uno di questi coltelli sono state rinvenute "probabili tracce ematiche". Solo le analisi degli investigatori potranno rivelare se se su questi oggetti siano presenti o meno tracce di sangue della vittima.

Francesca Rena, avvocato d'ufficio di Chomiak, ha dichiarato che il suo assistito "si dichiara estraneo ai fatti, sostiene di non essere neanche transitato a Roma Termini il 31 dicembre perché non aveva nessuna necessità". Per il momento il ragazzo resta in carcere, il fermo è stato convalidato.

Chomiak "ha scelto una vittima a caso"

Nell'ordinanza con cui il gip di Milano, Natalia Imarisio, ha convalidato il fermo e disposto il carcere per Alexander Chomiak si legge che il senzatetto è "incline alla violenza" e "ha scelto una vittima a caso". Chomiak ha agito con "inquietante spregiudicatezza non solo nella scelta della vittima - una giovane donna sola - ma anche nella commissione del fatto in un luogo pubblico e certamente presidiato da sistemi di videosorveglianza, oltre che da controlli diretti delle forze dell'ordine". Tra gli elementi che hanno portato al suo fermo, il fatto che lui stesso ha ammesso di essere stato identificato per "un furto in un bar" il 27 dicembre. Identificazione che ha "consentito il riconoscimento certo". Il giovane polacco ha negato di essere l'autore dell'aggressione con risposte "perfettamente lucide", ma "generiche, contradditorie", scrive il gip.

Gip, giusto non contestare ogio razziale

Il gesto del giovane non ha ancora una motivazione per questo si ipotizza che Chomiak possa avere problemi psichici. La procura ha deciso di non contestare l'aggravante dell'odio razziale perché "il dato delle scritte in ebraico sulla sacca non è sufficiente". La vittima ha "comprensibilmente" ipotizzato che l'aggressione a suo danno potesse essere scatenata dalla sua nazionalità israeliana, desumibile "dalle scritte in ebraico visibili sulla sacca da lei indossata in spalla", ha spiegato il giudice ma questa scritta "non pare di evidenza tale da poter essere vistosamente e prontamente collegato da una persona media ad un'appartenenza nazionale, etnica o religiosa".

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